“Coop e Conad non esistono”. Ad affermarlo è stato Giuseppe Caprotti (nella foto) – figlio di Bernardo, fondatore di Esselunga – già manager del gruppo distributivo italiano. Una dichiarazione rilasciata durante la sesta edizione degli Stati generali dell’export a Palazzo Reale, organizzato dall’Italian Export Forum e presieduto da Lorenzo Zurino. All’evento, tra i partecipanti c’erano manager di alto livello tra cui, oltre a Caprotti, anche Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Decò Italia.
Le affermazioni di Caprotti, come riporta anche Alimentando, riguardano un discorso legato al “nanismo” di cui soffre la grande distribuzione italiana nei confronti dei grandi retailer esteri. Una GDO, quella del Belpaese, che non è riuscita a sviluppare una vera e propria internazionalizzazione del proprio sistema.
A tal riguardo, spiega Caprotti, “qualcuno si è avventurato, come Eurospin o come la Coop, che ci ha provato ma è dovuta tornare indietro. Si tratta comunque di episodi sporadici e poco significativi”. In riferimento al ‘nanismo’ della distribuzione italiana rispetto alle multinazionali straniere, Caprotti ricorda come due aziende come Esselunga e GS, avrebbero potuto formare un “campione nazionale” della distribuzione, al pari delle grandi multinazionali straniere. Ma ciò non è avvenuto.
“Abbiamo avuto un’azienda multi-provinciale, multi-regionale, ancora oggi è così, ma è così per tutti. Aziende campioni nazionali non ne conosco”, sottolinea Caprotti. “Ci sono dei marchi, ma i marchi non costituiscono un’azienda, si tratta semplicemente di consorzi. Cosa che i clienti, i consumatori, non sanno”. Da qui la provocazione. “La lancio qua: Coop non esiste, Conad non esiste. Non esistono tanti altri consorzi privati. Sono nomi di centrali d’acquisto, che è una cosa ben diversa da essere un’azienda unica, con una direzione ben precisa”.