I porti liguri e più in generale quelli italiani, producono un gettito Iva da record per lo Stato ma, in cambio, ricevono le briciole”. Ad affermarlo è Spediporto.
“Per dare un’idea della proporzione rispetto agli incassi dello Stato da altre imposte indirette, i porti di Genova e Savona, da soli, portano più soldi rispetto al bollo auto, al lotto e quasi quanto le imposte sui tabacchi. Il dato emerge dalla recente ripartizione che riguarda l’Iva prodotta nel 2021 e legata alla legge portuale sull’autonomia finanziaria delle Autorità di sistema portuale e finanziamento della realizzazione di opere nei porti. Un fondo che, peraltro, è stato dimezzato rispetto a quanto sarebbe previsto (l’1% dell’Iva prodotta) – si legge in una nota -. Per quanto riguarda i porti liguri, Genova e Savona, insieme hanno portato nelle casse dello Stato circa 9.200 milioni di euro, il 31% del totale raccolto dai porti italiani, che si attesta intorno a 20.500 milioni di euro, mentre la Spezia, con oltre 2 mila milioni di euro raccolti, ne rappresenta l’11%. E cosa torna indietro? Una miseria: 10 milioni e mezzo ai porti di Genova e Savona, poco più di 4 milioni alla Spezia. Poco anche per il ruolo delle attività portuali italiane nello scacchiere europeo dove, con l’8%, contribuiscono al valore aggiunto lordo dell’economia del mare continentale (dati Unioncamere-Centro Studi Tagliacarne).
“Il sistema dei porti liguri si conferma tra i più importanti contribuenti italiani ed europei per quanto riguarda gli incassi Iva – osserva Giampaolo Botta (nella foto), direttore generale Spediporto -.
A fronte di un ruolo così importante e strategico – spiega – nelle casse del sistema portuale e della nostra regione resta poco o nulla. Eppure questi numeri ben evidenziano quanto la logistica portuale, che supporta l’intero sistema produttivo italiano, sia ciò che rende di più allo Stato italiano”.