GERMANIA: TROVATA INSALATA CON TOPICIDA PROVENIENTE DA AZIENDA DI ANGRI

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Sono partite da un’azienda di Angri (Salerno) le insalate al topicida che sono state bloccate in Germania. Lo scandalo è scoppiato nel Paese teutonico dopo che su 1.300 partite di insalate (110 cassette) provenienti dall’Italia sono state trovate tracce di veleno per topi. Quasi tutta la merce è stata bloccata, ma alcune insalate sono finite sul mercato e vendute.

Nello specifico 105 cassette sono già state distrutte: delle cinque cassette mancanti, una è stata venduta in un mercato della cittadina di Offenbach, mentre altre quattro sono già state smerciate ai consumatori da venditori ambulanti. Per ora non si hanno notizie di avvelenamenti.

Le partite di lattuga romana sarebbero state importate da un grossista di frutta e verdura a Francoforte e vendute nella regione del Reno-Meno. Tale lattuga potrebbe avere tracce di veleno per topi, sotto forma di piccoli granuli blu e il suo consumo comporta possibili rischi per la salute.
Il Ministero della Salute ha allertato gli assessorati della Regione Campania e della Regione Veneto per l’adozione di eventuali misure cautelari dopo le segnalazioni di insalata contaminata. "Non si può escludere che la contaminazione possa essere avvenuta nel magazzino del grossista tedesco – fa sapere il Ministero in una nota – per altro il riscontro è stato effettuato in autocontrollo e non in seguito ad un controllo ufficiale delle autorità tedesche".
Il Ministero della Salute a scopo cautelativo ha avviato tutte le procedure previste e contestualmente ha chiesto alle Autorità tedesche di effettuare controlli anche sulla ditta tedesca. Il Ministero ha anche confermato i fatti: una busta di veleno per topi non integra è stata rinvenuta in una cassetta di legno aperta di lattuga romana, dunque non confezionata, su 110 cassette fornite ad un grossista tedesco da una ditta veneta. Il rinvenimento è avvenuto durante un autocontrollo effettuato dal grossista che ha informato le autorità tedesche. La notifica è avvenuta il 7 marzo, attraverso il sistema di allerta della Commissione UE.
Secondo quanto è stato accertato le insalate al topicida sarebbero partite dall’azienda "Ortofrutticola La Trasparenza" di Angri. Il titolare dell’azienda, Antonio La Mura, di 51 anni, respinge ogni responsabilità. "L’insalata – ha riferito all’Ansa – non era confezionata e io non uso topicida. Come si fanno i tedeschi a lanciare queste accuse? Io non vendo direttamente in Germania, ma solo ai mercati generali. Ci sono altri intermediari che portano la merce sui singoli mercati, in Italia e all’estero, dopo averla stoccata in magazzini. Come si fa a dire che il topicida non sia stato messo in uno di questi passaggi? Se fossero state trovate tracce di fertilizzanti – conclude La Mura, sottolineando di lavorare nel settore ortofrutticolo dal 1977 e di non aver mai avuto problemi del genere e chiede al governo di difendere il buon nome e la qualità dei prodotti italiani. Potrei essere accusato di non aver controllato l’insalata, ma rispetto al topicida io e la mia azienda non c’entriamo".
Nei vari passaggi dai mercati ai mediatori e infine ai punti di vendita finale può essere avvenuta la contaminazione con il topicida. Le cassette di insalata sarebbero partite il 26 febbraio scorso dirette al centro di smistamento all’ingrosso di Verona dove sono giunte il giorno successivo. Il topicida è stato trovato il 2 marzo. Non si sa con esattezza quali siano stati gli altri passaggi di mano nei quattro giorni prima della messa in vendita dell’insalata nella regione tedesca del Reno.

Ma su tale ipotesi il direttore di Veronamercato Paolo Merci smentisce con fermezza: "Non mi risulta che l´insalata al topicida trovata in Germania sia transitata da noi", afferma a L’Arena. "Posto che Veronamercato non è tenuta a fare controlli – spiega il direttore Merci – "perchè ogni operatore ha il suo manuale e poi ci sono i tecnici dell´Ulss, che fanno prelievi a campione, non fatico a pensare che la contaminazione possa essere realmente avvenuta in Germania, come già si sta ipotizzando. Non dimentichiamo quanto è avvenuto con i cetrioli contaminati dall´Escherichia coli. La Germania ha ucciso il mercato spagnolo, salvo poi scoprire che il problema ce l´avevano in casa".

Gli ispettori dell’Asl si sono recati nella sede dell’azienda La Trasparenza per controllare la certificazione sanitaria ed esaminare alcuni documenti.

(fonte: Ansa, Il Mattino, Il Messaggero, L’Arena)

 

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