Ogni cinque anni gli Stati membri dell’Unione europea sono tenuti ad elaborare statistiche aggiornate sull’estensione delle aree agricole e la loro capacità produttiva. L’ufficio tedesco preposto, Destatis, ha recentemente pubblicato i risultati del lavoro svolto.
La fotografia scattata mostra un comparto che negli ultimi anni ha dovuto affrontare molte sfide. Diverse difficoltà, dagli effetti del veto russo e alle tante catastrofi meteorologiche, che hanno provocato dal 2012 ad oggi la chiusura del 4% delle aziende agricole.
Nonostante ciò la superficie totale degli impianti è aumentata del 10% per un totale di 49.935 ettari. “Si tratta di un’evidenza sintomatica del trend in atto, che predilige fattorie sempre più grandi. Nel tentativo di sopravvivere, infatti, le grandi aziende agricole stanno cercando di aumentare la propria area acquistando o affittando terreni da piccole realtà dismesse”, ha detto Sabine Lieberz, autrice del report Usda che riassume il lavoro tedesco.
“Le tenute più piccole (inferiori ai due ettari) sono tipicamente di proprietà di persone che generano i loro veri profitti da attività alternative all’agricoltura”.
Le mele, il frutto più coltivato con 33.981 ettari dedicati, rappresentavano il 68% della superficie totale dei frutteti tedeschi, seguite da ciliegie (6.066 ettari), prugne (4.100 ha) e pere (2.137 ha).
La principale varietà è la Elstar, con un aumento dei terreni registrato del 13%. Degna di nota anche la crescita di Braeburn (+17%), Gala (+25%), Pinova (+10%), Topaz (+32%) e Kanzi (+39%). Al contrario, tra quelle in via di abbandono produttivo le Boskoop (-21%), Golden Delicious (-33%) e Idared (-42%).
L’adozione produttiva di una tipologia di mela piuttosto che un’altra è in gran parte determinata da fattori climatici, oltre che dalle preferenze del consumatore e dalle richieste della distribuzione. Rispetto ad altre grandi regioni, la Germania ha un clima più fresco e una stagione vegetativa più corta; caratteristiche che la rendono meno adatta alla coltivazione di alcune varietà tra le più popolari come la Crisp Pink. “La maggior parte dei consumatori tedeschi preferisce le mele dal sapore agrodolce. Per questo molte cultivar tradizionali, Elstar e Jonagold in primis, sono richiestissime”.
Le aree dedicate a ciliegi e prugni sono aumentate rispettivamente del 6 e dell’11%. In particolare la crescita dei ceraseti è stata possibile grazie all’abbattimento di impianti di amarene. Se infatti le ciliegie aspre negli ultimi tempi hanno fortemente subito la concorrenza di Ungheria e Polonia, la tipologia dolce è crescita moltissimo, forte di una domanda interna sempre più propensa al consumo fresco e locale.
Albicocche e pesche, non censite negli ultimi due quinquenni, registrano importanti crescite rispetto al 2002: +11% per le pesche e +200% per le albicocche.
Infine, per le aree coltivate a pere l’aumento è stato del 7%. Un capovolgimento della tendenza rispetto agli ultimi 25 anni anche se le varietà prodotte sono ancora limitate a 25, con le prime quattro che rappresentano il 75% del totale delle superfici dedicate.
Chiara Brandi