GASBARRINO (DECÒ) SI APPELLA AI FORNITORI SUI SOCIAL: “ABBASSATE I PREZZI”

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Mario Gasbarrino (nella foto) su Linkedin lancia appello ai fornitori chiedendo loro di abbassare i prezzi. L’amministratore delegato di Decò Italia ha scritto un post sul noto social network appellandosi direttamente a chi rifornisce la catena di supermercati che amministra. Uno sfogo che ha generato una valanga di commenti e reazioni.

“Tutti devono impegnarsi per far scendere i prezzi, retailer e fornitori”

“Cari fornitori di prodotti a marchio Decò e Gastronauta: è arrivato il momento di abbassare i prezzi!”, esordisce perentorio il manager napoletano.

“Stamani (ieri per chi legge, ndr) ho estratto i dati e ho verificato che negli ultimi due anni i prezzi di acquisto dei nostri prodotti a marchio sono aumentati del 19,4%! Ma se questa è la media ci sono casi dove gli aumenti sono superiori anche al 40% e parecchi di questi, credetemi, non hanno più nessuna giustificazione”, sostiene Gasbarrino.
“Gli stipendi non sono aumentati, energia, trasporti ed altre voci sono in diminuzione. Bisogna che tutti quanti noi, retailer e fornitori, ci si impegni, sacrificando anche un po’ di redditività se necessario, affinché i prezzi scendano”.

“Non lasciateci soli, non costringeteci a cambiare fornitori”

Gasbarrino assicura che “Decò Italia con tutti i suoi compratori da oggi lavorerà e lotterà giorno e notte per questo scopo”. Quindi l’appello (ma anche ammonimento) ai fornitori storici: “Non lasciateci soli, e non costringeteci a cambiare fornitori. Abbiamo costruito dei rapporti di partnership forti e solidali in questi anni. Non costringeteci a buttare tutto all’aria, sarebbe la cosa più stupida di questo mondo, anche se in giro vedo troppa reticenza e troppa irriconoscenza.
Noi comunque non ci fermeremo, perché la difesa del potere d acquisto dei nostri clienti è sempre stata e sempre sarà la cosa più importante”.

I commenti al post di Gasbarrino

Come anticipato, il post dell’AD di Decò ha generato almeno un centinaio di commenti e quasi 500 reazioni (alle 15,30 di oggi), tra chi sostiene la posizione di Gasbarrino, compresi diversi clienti della catena distributiva, chi rimane perplesso e chi invece non è d’accordo.

Gabriele Santoleri Paesler, Direttore Commerciale Ambrosini Holding Srl – Gruppo Alimentare Ambrosini, per esempio replica che “l’industria per supportare i propri clienti ha versato lacrime e sangue. Chi non aveva sistemi di controllo gestione avanzato è in grandissima difficoltà. Oggi rispetto a 2 anni fa mancano ancora almeno 10 punti di marginalità. Che in alcuni casi vuole dire quantomeno non guadagnare. Questo è oggettivo. Non entro nelle dinamiche delle altre aziende, ma ho visto anche spinte fortissime ad abbassare i prezzi sullo scaffale. Un fenomeno che comunque non ha aiutato nessuno. Sono tuttavia d’accordo con lei che una volta rimangiate le ferite un equilibrio nuovo sarà possibile trovarlo, guerre e pandemie permettendo. Ma oggi è veramente troppo presto”.

Antonio Galeota, Responsabile Commerciale Vendite Italia Op. Campania Patate e Crisps4all, osserva: “L’analisi è attenta ma i fornitori, secondo te, godono ad aumentare i prezzi? La riflessione tua deve servire a confrontarci e trovare una soluzione per il consumatore. In questi casi dovrebbe intervenire lo Stato e dare più potere al cittadino con una busta paga adeguata e sgravi x gli imprenditori?”.

Giuseppe Aduasio invece rimarca, critico, come “ci sarebbe un sistema: rilevare-acquisire le aziende così oltre al ruolo di distributori potete finalmente svolgere in pieno anche quello di produttori…finalmente però con le vostre risorse e capacità”.

Dario Luini sta con Gasbarrino: “Come sempre centri il tema, oggi non solo non ci sono più gli elementi strutturali per giustificare gli aumenti, anzi il contrario. Le aziende non hanno riconosciuto aumenti retributivi, se non in minima parte, è spesso attraverso dei bonus una tantum. Con la vostra credibilità e professionalità, mi auguro che i fornitori non rinuncino ad una collaborazione con Decò”.

Simone Mariani, Direttore Acquisti & Responsabile Pricing Meloni SPA – gruppo Smoll Italia – Piumé Drugstore, si domanda se “prima di prendersela con i produttori della MDD non sia meglio mettere sulla graticola le multinazionali. Altroché 19%! E poi dottor Gasbarrino prendiamoci qualche responsabilità anche a noi distributori: se volevamo dare una mano ai consumatori perché abbiamo ridotto la pressione promozionale (dati Nielsen) quando i nostri utili sono saliti (veda anche il bilancio di pochi giorni fa di Pac 2000, ma il discorso vale per l’80% della GDO). A lei l’ardua sentenza”. A Mariani Gasbarrino replica: “Io oggi tratto solo MDD e sono abituato a parlare solo di cose che conosco. Ho anche scritto che tutti dovremmo dare il nostro contributo, retailer e fornitori”.

Massimiliano Para entra nel dibattito con un esempio concreto nel settore ortofrutticolo: “Zucchini ai produttori 0.35 euro/kg. Zucchini alla cassa del supermercato 2.70 euro/kg. Ma la colpa dell’aumento è dei fornitori cattivi e non della GDO”. A Para replica Carlo Bacchetta, direttore commerciale e marketing di Tigros: “Se lei è in grado di farmi consegnare zucchine buone a 0,35 euro/kg io le garantisco di metterle in vendita a 0,50 euro/kg. A quel prezzo però nessuno me le ha mai proposte”. (e.z.)

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