GARDINI, ULTIMATUM AL GOVERNO: “SE NON DARÀ RISPOSTE SCENDEREMO IN PIAZZA”

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Se il governo non darà risposte concrete alle richieste la prossima mossa sarà scendere in piazza. A dichiararlo è Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative e portavoce pure di Legacoop e Agci, in un’intervista rilasciata al Resto del Carlino a Lorenzo Frassoldati – direttore del Corriere Ortofrutticolo. La produzione è al collasso "e i consumatori manco se ne accorgono" sbotta Gardini.

 

Per la frutta estiva una Caporetto generale o quasi con quotazioni bassissime e insufficienti a coprire i costi di produzione (0,25 euro al chilo per le pesche, 0,10 per le angurie) con interi raccolti rimasti sui campi, come nel caso delle angurie al Sud.

 

Al bilancio disastroso della frutta estiva, continua l’articolo, si aggiunge la partenza non brillante della frutta autunnale, in primo luogo le pere: molta produzione e prezzi bassi. E infine la ciliegina sulla torta: la notizia che in Francia il governo si è mosso. Per salvare la stagione dell’ortofrutta francese è in arrivo un pacchetto di misure, circa 60 milioni di euro (leggi news).

 

“In paesi che sono leader nella produzione di ortofrutta come il nostro e che hanno risentito come noi in maniera pesantissima della crisi – commenta Gardini – è dunque lo Stato ad intervenire per aiutare il comparto attraverso misure di sospensione ed esoneri del pagamento degli oneri fiscali e dei contributi previdenziali sulla manodopera. Il governo francese convocherà inoltre le banche per chiedere un loro sostegno diretto al settore”.

 

Mentre la Francia si muove, in Italia “la politica non risponde”. Documenti unitari, incontri romani, tavoli di crisi annunciati. “Siamo tra i primi e i più bravi al mondo ma di fronte ai nostri numeri e all’indiscussa qualità dei prodotti che ogni giorno mettiamo sul mercato, restiamo la Cenerentola tra i comparti economici del Paese”. Eppure…eppure bastavano 10 milioni di euro (da reperire nei fondi stanziati dall’Europa per i danni da batterio-killer) per ritirare dal mercato 1 milione di quintali di pesche a inizio stagione e la campagna estiva avrebbe cambiato faccia.

 

Per affrontare situazioni così pesanti come questai Fedagri propone tra l’altro un osservatorio europeo per monitorare produzioni e prezzi, nuove regole sui ritiri e modifiche all’Ocm per la gestione delle crisi di mercato, forme assicurative per la salvaguardia del reddito dei produttori.

 

"Serve un tavolo di confronto vero con la Gdo su temi come i tempi di pagamento, le promozioni sottocosto, la corretta informazione nei punti vendita.", conclude Gardini nell’intervista. "Insomma serve la politica, a Roma come a Bruxelles. Alla quale diciamo anche che la nostra pazienza è finita”.

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