FUCINO, LAGO D’ORO INAUGURA LO STABILIMENTO DEDICATO AI FINOCCHI PIÙ GRANDE D’EUROPA

Condividi

Il nuovo complesso produttivo dell’azienda agricola “Lago d’Oro” dei fratelli Luigi e Nicola D’Apice a San Benedetto dei Marsi, non è solo tra gli stabilimenti più grandi in Europa dedicati alla lavorazione dei finocchi, è soprattutto, come più volte sottolineato con commozione dai fratelli D’Apice in occasione dell’inaugurazione svoltasi il 6 aprile scorso, “il coronamento di un sogno”.

Un sogno coltivato negli anni assieme al padre – quel Domenico “Mimì” D’Apice trasferitosi nel Fucino da Castellammare di Stabia, che per primo portò avanti la scommessa del finocchio nel territorio marsicano – e, dopo la scomparsa del papà, portato a compimento da Luigi e Nicola.

Tanta folla e tante istituzioni sono intervenute all’inaugurazione del nuovo stabilimento “Lago d’Oro”, campione di innovazione e digitalizzazione sulle linee produttive e dotato di impianti fotovoltaici che garantiscono l’autosufficienza produttiva di energia elettrica. Ma “un aspetto che ci rende orgogliosi – ha sottolineato Luìgi D’Apice nel discorso di saluto portato alle autorità intervenute, dal Sindaco di San Benedetto dei Marsi Quirino D’Orazio, a Emanuele Imprudente, vicepresidente e assessore agricoltura Regione Abruzzo, al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – sono le dotazioni dei servizi destinati alla sicurezza e al benessere delle maestranze e dei collaboratori. La costruzione e messa in funzione di un asilo nido completeranno il welfare aziendale volto a favorire la conciliazione tra vita privata e lavorativa”. “Perché la nostra manodopera fa parte della famiglia – ha sottolineato Nicola D’Apice al Corriere Ortofrutticolo – tutto questo è stato fatto grazie anche a loro. Sappiamo che la nostra forza sono loro”.

Il nuovo stabilimento darà un’ulteriore spinta alla posizione di leadership italiana nella produzione di finocchi. Il complesso, esteso su una superficie coperta di 6000 mq, ha una capacità di lavorazione di 150 tonnellate al giorno, con un turno continuo per 365 giorni l’anno. Occupa attualmente 130 dipendenti, “ma nel nuovo impianto contiamo di arrivare a 200”, ha sottolineato Luigi D’Apice. “Lo stabilimento è innovativo nelle macchine selezionatrici, nelle linee di lavorazione – ha proseguito Luigi D’Apice – Tutto è interconnesso e gestito da un unico software, dall’ingresso dei finocchi provenienti dai campi, al carico dei prodotti finiti sui bilici. La catena del freddo è controllata da sensori digitali che riducono i consumi energetici. I dati produttivi in entrata, quelli delle fasi di lavorazione, fino all’uscita, si caricano sulle applicazioni informatiche del reparto amministrativo che controlla, in tempo reale, gli ordinativi, i calendari di semina e raccolta, gli stock di magazzino, fatturazioni e pagamenti”.

Questo investimento importante per la famiglia D’Apice e la OPOA Marsia di cui Luigi D’Apice è presidente, è stato sostenuto in parte, come ha osservato Luigi D’Apice, con fondi del PSR, del piano operativo della OP ma, soprattutto, con le misure della cosiddetta agricoltura 4.0. Luigi D’Apice ha a questo proposito ringraziato il presidente Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, per l’azione sindacale svolta dalla sua Organizzazione per rendere fruibile questa misura alle aziende agricole.

Da parte sua Giansanti ha espresso ai fratelli D’Apice plauso e soddisfazione per l’importante realizzazione. “Queste sono quelle quelle belle giornate – ha detto Giansanti – in cui sono orgogliosamente presidente di un’Associazione di imprenditori agricoli, orgogliosamente presidente di imprenditori che vogliono lo sviluppo dei territori. Perché, vedete, quando si parla di territori, tutti si riempiono la bocca di bei discorsi, poi però ci si gira dall’altra parte. Al contrario, qui ci si trova di fronte a una realtà imprenditoriale che fa della Marsica un luogo di produzione, fa della Marsica un’eccellenza, stiamo parlando di un’azienda leader a livello europeo. Ogni anno con Fondazione Edison facciamo un rapporto sui primati dell’ortofrutta italiana. Ebbene, nell’ambito della produzione dei finocchi siamo leader a livello mondiale, esser leader e non saperlo e non gratificarsi di questo mi dispiace, e quindi questa giornata significa molto”.

Il nuovo stabilimento porterà senz’altro altro valore aggiunto al territorio del Fucino che in 150 anni è diventato un grande orto di 13.000 ettari in cui si esprimono 1000 imprese agricole e 7500 lavoratori agricoli, per oltre 700mila giornate di lavoro.

“Ci troviamo in un’ area ormai diventata di forte riferimento per una serie di produzioni – ha detto al Corriere Ortofrutticolo Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta, intervenuto all’inaugurazione – Questa realtà è in continua crescita e siamo qui a testimoniare come Unione nazionale la nostra vicinanza non solo all’Organizzazione, ma, ripeto, a questa area che per l’ortofrutta, anche grazie ai cambiamenti climatici, sta dando grandi soddisfazioni ai produttori”.

Cristina Latessa

 

Nella foto di apertura, da sinistra: Nicola D’Apice, Emanuele Imprudente, Quirino D’Orazio e Luigi D’Apice

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE