Pioggia di denaro pubblico per acquistare un frutteto e realizzarvi la nuova Cittadella dello sport di Albaredo, nel Veronese. Scatta un esposto in Procura per verificare la correttezza e l’opportunità dell’operazione. Ad annunciare la notizia è il giornale L’Arena.
Un frutteto di 57mila metri quadri, situato tra le Provinciali 18 e 19, di fronte alla zona artigianale del paese scaligero, sta per essere comperato dal Comune al costo di 859.000 euro. Il prezzo è contestato in un esposto redatto da un cittadino con l’aiuto di alcuni professionisti, soprattutto perché lo stesso terreno, nel 2016, venne acquisito dal privato che ora lo vende al Comune a soli 200.000 euro.
Il terreno è già stato soprannominato da alcuni il “Campo dei miracoli”, citando il passo di Pinocchio in cui il Gatto e la Volpe suggeriscono al burattino di sotterrare le monete in un campo dove crescerà l’albero degli zecchini. Quando l’attuale proprietario acquistò l’area non si trattava di un frutteto, bensì di un terreno coltivato a seminativo, tuttavia l’impennata del valore in sei anni ha indotto qualche perplessità, specialmente tra coloro che non sostengono l’amministrazione di Giovanni Ruta. Per determinare il prezzo di acquisto, il Comune ha incaricato l’agronomo Gino Benincà di produrre una di stima. Una volta ottenuta una perizia asseverata, l’ente si è rivolto ad un legale per redigere il preliminare di acquisto. Intanto, nel bilancio di previsione, la Giunta ha già inserito la somma necessaria all’acquisto: 800mila euro verranno finanziati mediante l’accensione di un mutuo, mentre i restanti 59mila euro saranno recuperati da fondi propri dell’ente. Questo, però, sarà solo l’inizio. Poi bisognerà provvedere alla viabilità d’accesso e in uscita dall’area, piuttosto complessa poiché il sito è delimitato da due strade provinciali.
L’area
Un altro onere riguarderà il drenaggio delle acque. La zona, infatti, è valliva, situata ad una quota inferiore rispetto alla strada e soggetta a frequenti allagamenti. Fino all’Ottocento era denominata valle dei Gradenighi: veniva riempita d’acqua per coltivarvi la canapa. Vi si accede percorrendo un ponticello e una strada sterrata che, come viene evidenziato nell’esposto, “dovranno necessariamente essere ampliati”. Tutte queste procedure comporteranno ulteriori esborsi di denaro. Senza considerare il costo delle strutture sportive che vi dovranno sorgere. Lo stesso consigliere di minoranza Devid Marin ha riportato in Consiglio i suoi dubbi: “Attualmente l’area sportiva formata dal campo di calcio in via Ponte Asse, dal palazzetto e dai parcheggi occupa circa 21.000 metri quadri”. “A che cosa servono 57mila metri quadri? Ritengo siano eccessivi per le esigenze del nostro piccolo Comune”, ha osservato. Il consigliere ha pure rilevato come “sarebbe più opportuno provvedere al recupero di aree come le ex piscine, da tempo dismesse, oppure considerare l’acquisto di altri terreni che non comportino oneri così elevati”. In ultima analisi, nell’esposto si suggerisce un’altra strada: “Perché non è stata avviata una procedura espropriativa, che avrebbe potuto rivelarsi più economica?”.
Il sindaco
“L’esposto in Procura non ci è ancora stato notificato”, riferisce Giovanni Ruta. “Il progetto era comunque previsto nel nostro programma elettorale. Il costo che il Comune ha pagato è di 13 euro al metro quadro, più le eventuali imposte. Il paragone con il 2016 è poco consono, visti i mutamenti di mercato e considerato che l’attuale proprietario ha piantumato gli alberi da frutto e installato l’impianto di irrigazione. L’agronomo aveva stimato il valore dell’area in 15 euro al mq. L’investimento, dunque, non è certamente alto. Potenzialmente potrebbero sorgere due campi da calcio, un nuovo palazzetto e dei campi da tennis, oltre ai parcheggi”, conclude.
(fonte: L’Arena)