La quiete dopo la tempesta. Si potrebbe definire così l’annata della frutta secca, che, dopo i picchi di prezzi dell’anno scorso, specialmente per le nocciole, quest’anno sta conoscendo una stagione più regolare. A tracciare un quadro generale della situazione è Giuseppe Calcagni (nella foto), presidente di Besana, uno dei principali gruppi europei specializzati nella produzione e commercializzazione di frutta secca in tutto il mondo.

“La produzione 2015 di noci, nocciole e anacardi è abbondante – spiega Calcagni – mentre è nella norma per pistacchi e mandorle. Si profila insomma una stagione di normalità dopo un turbolento 2014, anno pieno di speculazioni sui prezzi, in primis sulle nocciole”. L’innalzamento dei prezzi delle nocciole per esempio hanno causato una riduzione o addirittura eliminazione della presenza di questo prodotto dagli scaffali di alcune catene distributive. “Quest’anno con raccolti normali e prezzi livellati su quotazioni più abbordabili si è registrato un riequilibrio che fa bene al prodotto e al settore”, commenta Calcagni.

Per quanto riguarda le noci il raccolto è stato abbondante raggiungendo due milioni di tonnellate di noci in guscio. Spiccano nuovi Paesi emergenti, produttori di noci tra cui alcuni dell’Asia Centrale oltre che Ucraina e Moldavia senza dimenticare l’Emisfero Sud con Un +2’% del Cile. Ritorno alla normalità di volumi e prezzi anche per altri prodotti all’interno del comparto della frutta secca, come uva sultanina, prugne e albicocche disidratate.

Commento entusiastico, infine, quello sulla prima edizione del Macfrut riminese. "Un miracolo ortofrutticolo", lo definisce addirittura Calcagni, elogiando il lavoro di Renzo Piraccini e del suo staff. "Le aziende hanno presentato grandi innovazioni. Si è respirata un’aria internazionale. Bisogna lavorare per creare finalmente un’unica fiera italiana". (Em.Zan.)