"Siamo alla frutta". Non si tratta di un rassegnato commento e assai attuale gioco di parole di qualche operatore ortofrutticolo per descrivere l’attuale situazione economica, in cui invece altre volte è capitato di imbattersi, ma il titolo di un libro scritto a quattro mani da Elena Accati e Mina Novello.
Accati e Novello sono rispettivamente docente di Floricoltura e di Parchi e giardini presso la facoltà di Agraria dell’Università di Torino e coordinatrice dell’attività dell’associazione Sapori Biellesi. Le due curatrici nel volume, edito da Blu Edizioni, hanno raccolto 400 ricette in cui la frutta diventa protagonista dei piatti.
Nell’introduzione, scritta dal Presidente del Salone del Libro di Torino (che si tiene nel capoluogo piemontese dal 16 al 20 maggio) Rolando Picchioni, come riporta il quotidiano La Stampa, lancia l’allarme sulla scomparsa dai menù dei ristoranti, stellati o meno che siano, della frutta. Perché? "Non appaga il narcisismo dello chef come un dessert, non stuzzica la golosità del buongustaio come un dolce elaborato e sibaritico", sostiene sempre Picchioni che sogna, un giorno, di trovare nei ristoranti, come un tempo, non solo cesti pieni di ogni frutto di stagione, magari locale e a Km0, ma anche un sua lista dedicata, come capita con vini, acque o caffé.
Ma perché questa diffidenza, se non opposizione, nei confronti della presenza della frutta sui tavoli dei ristoranti? Secondo il quotidiano torinese la causa è anche dovuta alla perdita di gusto e sapore dei prodotti ortofrutticoli che si trovano quotidianamente nei mercati, che non invoglia poi a pretenderla anche quando si esce al ristorante. C’è poi anche la mancanza di tecnica da parte degli chef nel "trattarla". Figuriamoci i clienti a tavola. Servirebbe forse tornare a educare i consumatori a come mangiare la frutta, ma anche creare degli esperti degustatori, dei veri e propri sommelier delle frutta.
La presentazione del volume sarà al salone del libro di Torino lunedì 20 maggio alle 16, con la presenza degli autori
