FRUTTA E ORTAGGI NELLA MORSA DEL GELO, COLDIRETTI: “PREZZI ALLE STELLE”

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I broccoli nel vicentino prediligono il freddo quanto il radicchio rosso di Treviso che grazie alla brina migliora le proprie caratteristiche organolettiche. Per tante altre colture il gelo è  invece una sofferenza e per gli agricoltori rappresenta un grande problema, sia per il rischio per la produzione e per l’ulteriore costo per riscaldamento di serre e annessi rustici.

L’ondata siberiana con temperature sotto lo zero registrate in questo periodo e quella annunciata per i prossimi giorni mette in allerta il comparto agricolo non solo la Protezione Civile. E’ quanto spiega Coldiretti Veneto in merito alla situazione regionale di difficoltà che corrisponde a quella dell’agricoltura di tutta l’Unione Europea dove è allarme per le forniture di verdure, frutta e ortaggi sugli scaffali per effetto del crollo dei raccolti in molti Paesi ed i problemi al trasporto ostacolato dalla neve. Il risultato è un deciso rincaro dei prezzi rispetto allo scorso anno nei mercati all’ingrosso che va dal +67% per le melanzane al +33% per le zucchine fino al +13% per i peperoni, secondo le elaborazioni sui dati Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) da dicembre 2020 ad oggi.

Aumentano i prezzi dei prodotti nel carrello, crolla il valore corrisposto ai produttori. Siamo al paradosso – commenta Coldiretti Veneto – che in questi giorni ha attivato l’Osservatorio sull’andamento delle speculazioni. Occorre tenere alta la guardia in considerazione di molte segnalazioni registrate. I casi rilevati su territorio regionale – commenta Coldiretti Veneto – riguardano in particolar modo il settore orticolo con casi di ortaggi pregiati come i radicchi in genere pagati sottocosto: 20 centesimi al chilo quello di Chioggia di prima qualità venduto al supermercato a circa 2 fino a 3 euro. I 40 centesimi del precoce riconosciuti al coltivatore triplicano nella borsa della spesa. Tiene per ora il Rosso Tardivo di Treviso che con 2/2.5 euro/kg  recupera a mala pena i costi, al consumatore costa però 6 euro. La situazione non è migliore per le altre verdure come ad esempio: le  patate riconosciute al produttore a 20 centesimi e vendute a 80/90, i finocchi pagati a 70 centesimi e presenti nei supermercato a quasi 2 euro al chilo, cavolfiori a 80 centesimi sul campo e a 2 euro negli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata.

Praticamente – sostiene Coldiretti Veneto – un ricarico di oltre il 100%, decisamente senza misura. Il freddo ha già determinato un calo dei raccolti di agrumi, pomodoro, cetrioli, zucchine, melanzane e fagiolini in Spagna a seguito della tempesta Filomena che ha fatto crollare le produzioni nel Paese europeo maggiore produttore ed esportatore, mentre in Italia a rischio – evidenzia la Coldiretti – sono le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, finocchi, carciofi, radicchio e broccoli. Ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni coltivate in serra. A tale proposito, la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori.

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