FRUTTA NELLE SCUOLE, MANZATO: “GUERRA DELLE MELE NON FA BENE. CAMBIARE LE REGOLE MA NON IN CORSA”

Condividi

“Il programma ministeriale richiede probabilmente nuove regole di attuazione, per avvicinare ancor più anche fisicamente i ragazzi alla frutta e verdura di stagione del loro territorio. Voler cambiare le regole in corsa fa solo male ai produttori e al progetto stesso”. A dichiararlo è l’assessore all’Agricoltura del Veneto Franco Manzato (nella foto).

Manzato è sorpreso per le inaspettate pieghe che ha preso la vicenda delle modalità di attuazione di “Frutta nelle Scuole” nella vicina Provincia autonoma di Trento (leggi news 1 e 2).

I produttori trentini erano inizialmente rimasti fuori dalla fornitura di mele, decisa con regolare gara d’appalto e, per questo, gli istituti scolastici della provincia erano stati formalmente invitati dall’assessore all’istruzione a ritirarsi dall’iniziativa.

Conclusione: i produttori trentini sono rientrati dalla finestra e procureranno circa il 70 per cento della fornitura locale. A scapito però dei produttori veneti, “vittime di una guerra delle mele che non fa bene a nessuno – sottolinea Manzato – a partire dai ragazzi e dai responsabili scolastici, per finire con le imprese agricole e i programmi di confezionamento e distribuzione”.

“Noi abbiamo voluto chiudere la questione subito, trovando un accordo con la Provincia di Trento, perché sappiamo che l’obiettivo è il benessere dei ragazzi. Tuttavia aprire in corsa una diatriba per motivi di bottega – aggiunge Manzato – non sta bene: i nostri produttori sono rimasti fuori da passati appalti per “Frutta nelle scuole”, ma non abbiamo mai pensato di cambiare le carte in tavola danneggiando altri, nè di creare fumo o polemiche. Se le regole ci sono, vanno rispettate, al di là di quelle che potevano essere le aspettative”.

“Meglio abbassare i toni e non rimpallare accuse – conclude Manzato – e piuttosto operiamo a monte: iniziative di questo genere devono privilegiare i prodotti a km zero, peraltro valorizzati dal Veneto con una propria legge. Evidentemente a qualcuno otto lotti locali di due o tre regioni ciascuno vanno stretti. Chiederò, e spero di avere su questo ampie adesioni, che le forniture vengano affidate ai livelli istituzionali e produttivi regionali, per avvicinare ancora di più i bambini ai tempi e ai prodotti di territorio e anche per evitare viaggi e tempi morti che caricano frutta e verdura di un non indifferente e non lodevole bagaglio di CO2”.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE