FRUITIMPRESE VENETO: PREZZI E CONSUMI BASSI, “FRONTE” IMBALLAGGI. MA FARE RETE AIUTA

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Preoccupazione per l’andamento commerciale delle principali campagne – in primis quelle di mele e kiwi – caratterizzate da prezzi bassi e consumi sottotono in Italia come nel resto d’Europa, timori per il boom dei costi che sta mettendo a dura prova anche le più strutturate delle aziende. Ciò nonostante, l’atmosfera che si respirava ieri sera alla cena di fine anno di Fruitimprese Veneto era improntata alla fiducia, nella consapevolezza che facendo rete è più facile superare le tante difficoltà attraversate dal settore.

Nel corso della serata, ospitata da un noto ristorante di Verona, il presidente Stefano Pezzo ha riassunto l’intensa attività svolta a livello regionale e nazionale, partendo dalla piattaforma di richieste presentata in campagna elettorale e poi direttamente al Governo e al Parlamento: riduzione del cuneo fiscale e ricorso alla fiscalizzazione degli oneri sociali per allineare i costi della manodopera a quelli degli altri Paesi concorrenti; utilizzo dello strumento del credito d’imposta per rifondere le aziende dei maggiori costi sostenuti per l’acquisto dei principali fattori produttivi (imballaggi, gasolio agricolo, concimi); concessione anche per il 2023 dei crediti di imposta per energia e gas ed inclusione delle aziende del settore ortofrutticolo tra quelle energivore, visto l’elevato livello di consumo per la conservazione e lavorazione dei prodotti freschi; creazione di una procedura semplificata di assunzione e gestione del personale italiano e straniero stagionale nel comparto agricolo, eventualmente con l’utilizzo di buoni lavoro che consentano alle imprese e ai lavoratori certezze sull’importo degli emolumenti e possibilità di trasferimento rapido tra aziende in funzione dei programmi di raccolta; concessione della facoltà ai percettori del reddito di cittadinanza di prestare la loro opera con intervalli prestabiliti senza perdere il diritto all’aiuto al termine del periodo di lavoro; apertura anche alle aziende con codici ATECO riferiti al commercio agroalimentare all’ingrosso della possibilità di usufruire delle agevolazioni previste per il Parco Agrisolare.

Altro fronte caldo citato dal presidente di Fruitimprese Veneto quello dei regolamento fitosanitari: “Abbiamo fatto fronte comune con le altre associazioni – ha spiegato Pezzo – per una riforma completa del testo del regolamento che prevederebbe per l’Italia una riduzione del 62% dell’uso dei fitofarmaci e nessun pesticida nelle aree “sensibili” che rappresentano il 32% delle aree agricole italiane e l’87% delle aree agricole venete. Dalle ultime notizie, sembra che la UE stia rivedendo completamente il concetto di area sensibile e si sta tentando di rinviare l’intera normativa che potrebbe essere gestita dal prossimo parlamento europeo”.

E poi il regolamento imballaggi “che mira a promuovere il riuso anziché il riciclo (di cui l’Italia è leader in Europa) e a bandire l’uso di alcune tipologie di imballaggio (come sta avvenendo in Francia e Spagna) per incentivare il commercio dello sfuso”. Anche su questo punto Fruitimprese si sta facendo sentire insieme ad altre associazioni, tra cui Confindustria e Confcommercio.

Pezzo ha  parlato quindi della convenzione con CONAI e, tra le criticità più recenti, dei problemi legati agli imballaggi a noleggio: “Abbiamo raccolto le lamentele delle aziende contro i principali player di questo segmento del packaging e stiamo programmando gli incontri assieme al CSO per presentare le nostre richieste”. Il problema? L’aumento dei costi e le maggiori restrizioni legate all’utilizzo, che aggravano la gestione dei contenitori riutilizzabili.

Un ruolo di primo piano è quello svolto dal Gruppo Energia di Fruitimprese Veneto, riferimento a livello nazionale: il Gruppo d’acquisto ha consentito di tenere fin qui sotto controllo gli importanti aumenti delle bollette e registra un numero crescente di adesioni.

Mirko Aldinucci
m.aldinucci@corriere.ducawebdesign.it

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