FRUITIMPRESE, UN’ASSOCIAZIONE DA 8 MILIARDI DI EURO. IERI CENA DI FINE ANNO PER IL VENETO

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di Mirko Aldinucci

Cena natalizia “condita” da dati e informazioni utili per gli operatori del settore quella organizzata ieri sera nella suggestiva cornice del Castello di Bevilacqua, immerso nella nebbia, da Fruitimprese Veneto. A fare gli onori di casa il presidente Stefano Pezzo, che ha tracciato un breve bilancio dell’attività svolta in questo 2023 sottolineando, in particolare, i risultati del Gruppo d’acquisto energia, di valenza nazionale, coordinato proprio dalla compagine veneta: raggruppa 35 aziende, conta 60 punti di prelievo per un totale 25 milioni di kw. “In questi anni contraddistinti dai rincari delle bollette, ci ha consentito di spuntare ottime condizioni grazie agli acquisti effettuati prima che le tariffe schizzassero verso l’alto”, ha detto Pezzo.

Un momento della serata

Il problema manodopera si fa sentire, e molto, nelle campagne della regione, con tutte le principali coltivazioni  (kiwi, pesche, nettarine, susine, ciliegie) in calo in termini di volumi e superfici; fa eccezione la mela ma, ha lasciato intendere Pezzo, le prospettive non sono rosee nemmeno per la pomacea di pianura, a causa soprattutto del climate change.

Il direttore di Fruitimprese Pietro Mauro ha commentato una serie di interessanti slide di presentazione dell’Associazione, che a livello nazionale fattura 8 miliardi di euro con un giro d’affari medio di 30 milioni ed un valore all’export di 2 miliardi.

Sono 30mila i dipendenti che lavorano nelle aziende associate, 25mila dei quali a tempo determinato. Ottocento, invece, le aziende agricole a gestione diretta (40% la quota di prodotto proveniente da proprie aziende) e ben 18mila quelle conferenti (72% la fetta di prodotto proveniente da aziende conferenti).

 

La commercializzazione complessiva raggiunge quota 6 milioni di tonnellate: ai primi posti mele, banane, uva, kiwi, pere, arance, pesche e nettarine. Il 23% dei prodotti dei soci arrivano dall’estero; quelli nazionali hanno quale origine Emilia Romagna (16%), quindi Puglia (14%), Veneto e Sicilia (13%), aree dove Fruitimprese è più radicata.

Il 31% delle referenze sono destinate all’export, mentre a livello nazionale è il Nord a fare la voce grossa con il 69% del totale contro il 20% del Centro e l’11% del Sud. Ancora, sono 109 i Paesi del mondo raggiunti dall’ortofrutta dei soci Fruitimprese: la Germania resta il primo Paese di riferimento con il 30,27%. Seguono ben distanziate Francia, Austria e Svizzera, in un range tra l’8,4 e il 6%.

Mauro ha concluso il suo intervento ricordando i servizi e le convenzioni offerta dall’Associazione presieduta da Marco Salvi. Tra gli ospiti, presidente e direttore di VeronaMercato, struttura che ospita la sede di Fruitimprese Veneto.

Sponsor della serata BCC del Veneto, nuovo colosso bancario: la Bce ha infatti autorizzato lo scorso ottobre la fusione tra BCC Verona e Vicenza e Banca Patavina, che daranno vita a un istituto da 92 sportelli, 6,49 miliardi di attivo e 29 mila soci.

m.aldinucci@corriere.ducawebdesign.it

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