FRUIT LOGISTICA TRA NOVITÀ DI PRODOTTO E ANALISI DEI CONSUMI

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Il fil rouge dell’edizione 2018 di Fruit Logistica, ruotano intorno al significativo sviluppo della spesa ortofrutticola globale atteso da qui al 2030: +32%. Un focus sul commercio che ha spostato molto l’attenzione nella fiera berlinese sullo studio dello sviluppo dei consumi, sulle nuove varietà e sulle tecnologie per la conservazione e in genere la logistica.

Il raddoppio del fatturato globale, che nel 2015 è stato di oltre 2mila miliardi di dollari sarà guidato da alcuni fattori chiave, quali l’aumento generalizzato della popolazione mondiale, la crescita della classe media specie in Asia e Africa (mentre sarà minore la crescita della spesa in Europa e Nord America e quindi una piazza con competizione molto serrata) oltre che la maggiore attenzione a salute e benessere da parte dei consumatori.

Rainer Münch autore del rapporto Fruit Logistica 2018 dal titolo “Disruption of the F&V distribution” (sui prossimi sviluppi del commercio dei deperibili) segnala che: “Un ruolo chiave ha il commercio online perché è capace di innescare cambiamenti veloci nel mercato F&V rispondendo, da un lato, alla richiesta di prodotti disponibili ovunque ed in qualsiasi momento, alle esigenze di elevati standard di qualità e alle maggiori possibilità di posizionamento sul mercato globale dei marchi regionali”.

Secondo i produttori intervistati nel rapporto FL 2018, però, solo il 25% dei prodotti dell’assortimento, sono adatti attualmente alla vendita online e sono ancora molte le sfide logistiche le piattaforme di ecommerce hanno davanti.

Alcuni player globali come Walmart o Carrefour, si stanno organizzando per applicare la tecnologia cosiddetta ‘blockchain’ che permette di coordinare con la massima precisione i processi di consegna. Inoltre, attraverso l’uso di un codice QR applicato alle confezioni in negozio, i consumatori possono sapere con precisione chi è l’agricoltore che ha fornito quel prodotto.

E-commerce ancora in fase di studio, invece, per Aldi Süd, colosso della distribuzione tedesca, che ha vinto il Retail Award 2018 dedicato ai reparti ortofrutticoli più popolari in Germania.

“Siamo molto attenti all’e-commerce – ha spiegato Florian Hinrichs, Group Buying Director della catena –  anche perché è un dato di fatto che il consumo sta diventando sempre più ‘mobile’. Abbiamo notato però che la possibilità di vedere, toccare e annusare i prodotti freschi rappresenti l’esperienza di acquisto preferita dai nostri clienti”.

Tra i nuovi prodotti che si affacciano quest’anno nella fiera berlinese, si segnalano il cocco Lamai, prodotto esclusivamente nell’estuario del fiume Mae Klong in Thailandia (e proposto nella vetrina berlinese da F W Inter Trading Co. Ltd.) e una vecchia varietà di patate francesi che l’azienda Bayard, del nord della Francia, ha riscoperto e ripiantato nella zona della Piccardia Santerre, arrivando a produrre una ventina di varietà di piante proposte con i nomi commerciali di “Blush”, “Juliette des Sables”, “Chérie” o “Lily Rose”.

Tra le novità per la fase di post-raccolta, c’è una nuova tecnologia basata sull’ozono che permette di estendere la shelf life fino a 4 giorni, ad esempio, per i frutti di bosco. Si tratta del sistema Anacail sviluppato da Hugh Potts, Chief Scientist, co-fondatore di Anacail Ltd. che utilizza la tecnologia al plasma per convertire parte dell’ossigeno atmosferico contenuto negli imballaggi alimentari sigillati, in ozono che è, in buona sostanza, un disinfettante ad azione rapida e non lascia residui. Anacail permette di ridurre la presenza di batteri e agenti patogeni tra il 90 ed il 99%.

Mariangela Latella

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