FRUIT ATTRACTION BRASILE, SCATTA IL COUNTDOWN: “FIERA STRATEGICA IN UN MERCATO IN CRESCITA”

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Fruit Attraction prepara il debutto Oltreoceano: la prima edizione brasiliana è in calendario dal 16 al 18 aprile all’Expo di San Paolo. L’evento, che ha Corriere Ortofrutticolo come media partner, punta a dare ulteriore impulso al settore delle esportazioni di frutta “verdeoro”, che nel 2023 hanno stabilito un record di vendite raggiungendo 1,2 miliardi di dollari, stando ai dati dell’Associazione brasiliana dei produttori ed esportatori di frutta e derivati (Abrafrutas).

Organizzata da IFEMA Madrid con il supporto di Fiera Milano, la rassegna attende più di 200 espositori nazionali e internazionali in uno spazio di 9.000 metri quadrati. How2Go, multinazionale spagnola dell’internazionalizzazione, è il rappresentante in Brasile per commercializzare le aree alle aziende nazionali.

Alla Fruit Attraction di Madrid dello scorso ottobre – quando era stata lanciata la nuova kermesse – avevano partecipato circa 50 aziende esportatrici brasiliane, guidate da Abrafrutas, e una decina di importatori invitati proprio da How2Go.

Per sapere di più su questo appuntamento atteso con curiosità nel pianeta ortofrutticolo abbiamo intervistato Jaime Martín (a destra nella foto d’apertura), direttore dell’Espansione Internazionale IFEMA Madrid e Maurício Duval Macedo (a sinistra), amministratore delegato di Fiera Milano Brasile.

Quali sono le priorità di Fruit Actraction San Paolo?
“La prima edizione della fiera mira a consolidarsi come punto d’incontro chiave per il settore ortofrutticolo in America Latina. La nostra priorità è dar vita a un evento di qualità che promuova lo scambio commerciale tra le aziende del settore sia a livello nazionale che internazionale, offrendo allo stesso tempo opportunità di business e stabilendo connessioni strategiche tra produttori, distributori e altri attori del mercato. Vogliamo diventare un punto di riferimento anche come piattaforma di business utile a stabilire contatti tra espositori e visitatori professionali per aumentare i loro affari”.

Qual è la risposta a livello di adesioni?
“Possiamo definire straordinaria la risposta sia degli espositori che delle istituzioni locali, con una grande accoglienza da parte di soggetti istituzionali chiave come gli Stati produttori del Brasile: saranno presenti rappresenti dei governi di Pernambuco, Bahia, Pará, Rio Grande do Norte, São Paulo, Ceará, Santa Catarina e Maranhão, tra gli altri. Inoltre, abbiamo il sostegno di organizzazioni come ABRAFRUTAS (Associazione brasiliana dei produttori di frutta e prodotti ortofrutticoli), MAPA (Ministero dell’Agricoltura), SEBRAE (Servizio brasiliano di supporto per le micro e piccole imprese), APEX (Agenzia brasiliana per la promozione delle esportazioni e degli investimenti) e CNA (Confederazione Nazionale dell’Agricoltura), che dimostra il forte impegno per lo sviluppo del settore orticolo e l’interesse nella promozione del commercio estero in Brasile. Ciò giustifica l’elevata domanda che Fruit Attrazione São Paulo sta riscontrando da parte delle aziende del settore che riconoscono il potenziale di questo mercato”.

E dall’estero?
“Per quanto riguarda la partecipazione internazionale, ci saranno espositori provenienti da Stati Uniti, Spagna, Argentina, Francia, Danimarca, Grecia, Uruguay, Perù, Panama, Nuova Zelanda, Italia, Portogallo, Olanda, Perù ed Egitto”.

E’ un progetto è di ampio respiro?
“Ifema Madrid e Fiera Milano lo hanno concepito come progetto a lungo termine. Entrambe le realtà concordano nel considerare il mercato brasiliano come un mercato strategico su cui basare la propria crescita e sviluppo. Si tratta di un disegno ambizioso che, vista l’elevata richiesta, mira ad aumentare notevolmente l’area espositiva in ogni edizione. Le date della rassegna saranno molto simili a quelle attuali e verranno comunicate una volta concluso l’evento”.

Dopo il Brasile, ci sono altri Paesi che potrebbero ospitare iniziative analoghe?
“In questo momento la nostra priorità è consolidare Fruit Attraction San Paolo come evento di riferimento internazionale. Non escludiamo però la possibilità di espandere in futuro questo marchio di fama mondiale anche ad altri mercati, sempre con l’obiettivo di continuare a sostenere e rafforzare il settore ortofrutticolo a livello globale”.

Mirko Aldinucci

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