La situazione delle fragole italiane quest’anno è stabile: le superfici coltivate sono aumentate di appena l’1% rispetto al 2010 (3.500 ettari), anche se di queste prevale decisamente la coltura protetta, che ammonta all’82% del totale contro il 18% della coltura a pieno campo. I bacini principali sono in Campania (23%), Veneto (17%), Basilicata (14%), Sicilia (9%), Emilia Romagna e Calabria (7%).
Le temperature miti registrate durante le prime due settimane di aprile hanno costretto gli agricoltori ad anticipare di sette giorni la raccolta, che in Emilia Romagna, ad esempio, è iniziata il 15 aprile nelle colture protette e il 28 aprile in quelle a pieno campo. Tutto ciò si è rivelato positivo per i produttori, che non hanno avuto raccolti scarsi, probabilmente grazie all’aiuto delle temperature. La tranquillità dei produttori si rispecchia anche nel mercato interno: nessuna grossa variazione, né in positivo né in negativo, escluso un più che normale calo dei prezzi dal 15 al 20 aprile dovuto all’aumento dell’offerta estera. Ma la discesa è stata lieve e non ha preoccupato i produttori, che anzi fino ad ora hanno gioito del calo di concorrenza dalla Germania: al contrario nostro, i tedeschi hanno avuto qualche difficoltà dovuta alle basse temperature. Il resoconto è riportato su agrinotizie.com