L’intervento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha dato il via alla prima giornata del Forum Internazionale di Conftrasporto in corso a Roma nella sede nazionale di Confcommercio di Piazza Belli. Successivamente, come spiega Confcommercio, c’è stato l’intervento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il giornalista Nicola Porro ha intervistato il ministro della Difesa Guido Crosetto e Fabrizio Palenzona, presidente della Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture.
Ieri ci sono state due tavole rotonde con Giampiero Massolo, presidente Mundys, Michele Acciaro, Copenaghen Business School, Antonio Gozzi, presidente Federacciai, Roberto Magnani, vice presidente Logistic di Barilla, Ugo Salerno, presidente esecutivo di Rina, Gilles Peterhans, segretario generale Uip (International Union of Wagon Keepers), Umberto De Pretto, segretario generale Iru (International Road Transport Union), Pierluigi Di Palma, presidente Enac e Flavio Facioni, consigliere politico gruppo PfE Parlamento Europeo.
La Logistica cresce, vale l’8,9% del Pil: “Strategica, è il futuro con l’intermodalità”
La nona edizione del Forum internazionale di Conftrasporto, è stata aperta dalla conferenza stampa di presentazione dell’Osservatorio Freight Insights , realizzato in collaborazione tra il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) e la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture (CSELI). L’Osservatorio, al suo debutto, ha detto il presidente di Most, Ferruccio Resta, “nasce come strumento strategico per la pianificazione del sistema logistico e di trasporto nazionale”. “Uno strumento per supportare l’intera filiera attraverso la diffusione di dati e informazioni chiave, utili a orientare strategie e investimenti. Così da dare alla politica il massimo degli elementi possibili per decidere, per consentire delle scelte efficaci”, ha evidenziato il presidente del Centro studi Cseli, Fabrizio Palenzona, rimarcando che “il futuro è nella logistica e nell’intermodalità“. L’indagine “Deep uncertainty e cambiamenti strutturali di sistema: analisi della trasformazione delle supply chains e del trasporto merci” ha offerto un’analisi approfondita delle sfide e delle trasformazioni in atto nel settore del trasporto merci e ha messo in evidenza l’impatto delle “disruption” globali e nazionali sul settore, analizzando in particolare gli effetti economici e le dinamiche che modellano la filiera dei trasporti. Il settore dei trasporti ha risentito pesantemente di fattori esterni, tra cui l’aumento dei costi logistici e una crescente incertezza. La combinazione tra un aumento delle scorte di sicurezza e il costante incremento dei costi energetici (+31%) e dei canoni di locazione (+26%) ha messo a dura prova la sostenibilità economica delle imprese. Negli ultimi anni, anche il costo del denaro è aumentato notevolmente (+163% nel 2023 rispetto al 2022), influenzando negativamente gli investimenti nel settore. Il valore della logistica in Italia è aumentato dal 7,2% del PIL nel 2019 all’8,9% nel 2023, confermando la crescente rilevanza strategica del settore. Un dato interessante è che, a livello globale, le startup logistiche hanno raccolto 10,3 miliardi di dollari in finanziamenti negli ultimi cinque anni, segnando un incremento del 7,5% rispetto al 2020. Il settore sta assistendo a un forte consolidamento, con una riduzione di circa 35.000 aziende nel periodo dal 2009 al 2023. Gli autotrasportatori hanno registrato la perdita più significativa (-31.400 aziende). Le fusioni e acquisizioni (M&A) stanno diventando sempre più frequenti, con 214 operazioni mappate dal 2015, indicando una spinta verso il consolidamento delle reti logistiche e lo sviluppo dei terminal portuali. Le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di implementare strategie green, focalizzandosi su quattro aree principali: trasporto, magazzino, network design e packaging. In particolare, c’è un forte impegno nel rinnovamento delle flotte e nell’adozione di modalità di trasporto più sostenibili.
In calo il trasporto ferroviario: -8,6% per le merci sul 2021
Il trasporto ferroviario in Italia ha registrato un calo nel 2024, con un decremento significativo del traffico merci (-8,6%) rispetto al 2021. L’incremento delle percorrenze medie necessarie per alcune direttrici, in parte dovuto a cantieri e interruzioni della rete, ha impattato negativamente sull’efficienza del sistema, rendendo l’infrastruttura meno competitiva. Gli impianti di Roma Termini e Milano Centrale sono giunti a saturazione tecnica, con un aumento della saturazione nelle principali tratte merci. Il traffico pesante è cresciuto, con i mezzi pesanti che costituiscono oltre il 30% dei veicoli su metà della rete autostradale italiana. I traffici intermodali (container, casse mobili, e rimorchi) sono aumentati del 5% dal 2018, con un’incremento particolarmente forte per i traffici RO-RO (unità carrabili solo merci). I traffici container per il Sud Italia e le Isole sono cresciuti, soprattutto grazie alla performance positiva del porto di Gioia Tauro. L’Italia importa la maggior parte delle merci via mare (54,7% del totale), ma la gomma rappresenta il principale vettore per il valore (34,1%). Per le esportazioni, mare e gomma sono i mezzi di trasporto principali, ma la gomma domina anche per i valori, con una quota del 41,1%. Le importazioni dall’Asia sono aumentate notevolmente (+58,3% per l’Asia Centrale tra il 2019 e il 2023), mentre gli scambi con i Paesi europei non UE sono diminuiti drasticamente a causa degli effetti geopolitici.