FOGGIA, POMODORO: LO STABILIMENTO “AR” PASSA IN MANI INGLESI?

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Lo stabilimento Ar di Foggia, specializzato nella produzione di pelati, passate e concentrati di pomodoro potrebbe passare in mani inglesi. Il patron dell’azienda pugliese, Antonino Russo, sembrerebbe aver riattivato una trattativa con la cordata britannica Princes Food Limited, controllata dalla multinazionale giapponese Mitsubishi.

 

Le indiscrezioni, riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, dicono che Russo, che il mese prossimo compirà 82 anni, sia seriamente intenzionato a lasciare. La cessione dello stabilimento foggiano, il più grande conservificio d’Europa inaugurato appena tre anni fa fa gola.

La trattativa comunque avrebbe subito un’accelerazione nell’ultimo mese e mezzo e sarebbe sul punto di essere formalizzata. Gli inglesi per formalizzare l’acquisto ritengono sia necessario stringere un gentleman agreement, un accordo fra gentiluomini che nella fattispecie sarebbe più un patto di non belligeranza con il vulcanico imprenditore di Sant’Antonio Abate. Secondo queste intese Russo, passando il testimone dello stabilimento di Foggia, s’impegnerebbe a non commercializzare più un solo barattolo di pomodori.

Russo, per il pomodoro da industria, è uno dei big mondiali da quando i suoi interessi commerciali coincidono con quelli di inglesi e giapponesi. Senza più lo stabilimento di Foggia don Antonino perderebbe sì un grosso potenziale, ma non tutto. Gli impianti di Angri e Sant’Antonio Abate sono vivi e vegeti, difficile pensare che saranno ceduti anche per ragioni affettive. Perdendo Foggia invece il grande capo di "AR" diventerebbe solo un po’ più piccolo, ma assolutamente in grado di aprire una linea di concorrenza agli ex partner su quegli stessi mercati (Inghilterra e Germania) che ormai conosce a memoria.

Il 90% del pomodoro da industria trasformato negli impianti di Borgo Incoronata (Foggia) viene infatti esportato e commercializzato all’estero. In Inghilterra con il marchio "Napolina" il gruppo campano vende pomodoro, paste alimentari, olio d’oliva e conserve: in pratica le produzioni distintive dell’agroalimentare italiano dal potenziale di mercato enorme. Stesso discorso anche in Germania, dove Russo esporta i suoi prodotti con il marchio "Nostia" attraverso la catena di centri commerciali del gruppo Lidl, colosso della grande distribuzione organizzata presente anche in Italia (e prossimamente, si dice, anche a Foggia).

All’inaugurazione dello stabilimento di Borgo Incoronata, il 7 settembre 2009, c’era una folta delegazione di giapponesi invitati dal fondatore a visitare quello che già all’epoca era considerato come il più grande impianto conserviero d’Europa. Un investimento destinato ad accrescere il valore del marchio "Ar" ed anche a far salire il prezzo in caso di cessione dell’intero pacchetto societario. Si vocifera che l’investimento sullo stabilimento di Foggia, più che una mega delocalizzazione dei macchinari nella patria del pomodoro, fosse finalizzato a spianare la trattativa con inglesi e giapponesi in virtù anche di un valore per l’avviamento industriale nel frattempo maturato.

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