FITOFARMACI, LA DIRETTIVA UE VERSO IL RINVIO ALMENO A FINE 2024

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La stretta dell’UE sui fitofarmaci da utilizzare in agricoltura potrebbe slittare almeno fino a fine 2024. Lo studio d’impatto chiesto dai ministri europei sul taglio del 50% entro il 2030 sarà pronto a giugno, poi bisognerà attendere l’elezione dell’Europarlamento a febbraio.

“Usano la guerra in Ucraina come scusa per abbandonare gli obiettivi della strategia Farm to Fork. Ovvero il pilastro del Green Deal che prevede di ridurre del 50% l’uso dei pesticidi nell’Unione europea entro il 2030”. La denuncia viene dal Ceo (Corporate Europe Observatory) che mette sotto accusa la lobby dell’agroindustria. Ma la polemica investe anche la Commissione UE che appunto ha deciso di rinviare la presentazione della direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi.

Secondo alcune bozze trapelate recentemente, ha ricostruito Euractiv, la Commissione avrebbe dovuto fissare un obiettivo vincolante di riduzione dei pesticidi del 50% a livello UE entro il 2030. Lasciando gli Stati membri liberi di fissare i propri obiettivi nazionali e l’impegno legale a coprire almeno il 10% dell’area agricola europea con elementi paesaggistici ad alta diversità.

L’esecutivo di Bruxelles è stato sollecitato prima da una lettera della maggioranza della Commissione ambiente del Parlamento europeo al vicepresidente Frans Timmermans in cui si chiede di non rimandare le future proposte legislative nel contesto del Green Deal. Poi da un’altra lettera con analoga richiesta alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. E a quel punto, nella persona del commissario per la sicurezza alimentare Stella Kyriakides, lunedì ha affermato che “non è ancora deciso” quando la bozza di direttiva sarà presentata.

“Si potrebbe sostenere che l’incertezza geopolitica – ha aggiunto Kyriakides – a questo punto non consente a questa proposta sull’uso sostenibile dei pesticidi lo spazio politico di cui ha bisogno per ulteriori discussioni e riflessioni adeguate”. Alla domanda diretta dal ministro francese Julien Denormandie se ciò significasse il rinvio della pubblicazione, Kyriakides ha rifiutato di confermare sottolineando che “l’invasione russa dell’Ucraina non nega la necessità o urgenza della direttiva”. Successivamente il commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski ha confermato il rinvio.

Come riporta Euractiv erano emersi disaccordi interni alla Commissione europea sull’opportunità di sospendere le proposte legislative chiave volte ad attuare gli obiettivi verdi dell’Ue per il settore alimentare alla luce della crisi ucraina.

Mentre Timmermans ha difeso gli obiettivi del Green Deal nella politica agricola dell’Ue, il commissario per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski ha sostenuto in un incontro con i deputati che l’attuazione della strategia Farm to Fork dovrebbe essere sospesa. Diversi Stati membri si sono detti favorevoli alla sospensione della direttiva.

Le organizzazioni della società civile, tra cui Ifoam Organics Europe, Pan Europe e Slow Food Europe, si rammaricano profondamente per il rinvio della revisione della direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi, Sustainable Use Directive (SUD), e chiedono alla Commissione europea di presentare ufficialmente una nuova data di pubblicazione nel più breve tempo possibile. La pubblicazione dovrebbe avvenire al più tardi entro la fine di maggio. Nella lettera al presidente von der Leyen, al vicepresidente Timmermans e ai commissari Wojciechowski, Kyriakides e Sinkevičius, le organizzazioni della società civile hanno chiesto di presentare la revisione del SUD e di sostenere le strategie Farm to Fork e Biodiversity.

Nella lettera si ricorda che  le istituzioni dell’Ue e i governi nazionali hanno la responsabilità di agire nell’interesse pubblico, non nell’interesse del settore privato, e che 1,2 milioni di cittadini hanno firmato l’ iniziativa “Save bees and farmers” chiedendo una graduale eliminazione di pesticidi: “Cinicamente il conflitto in Ucraina è strumentalizzato da interessi costituiti per togliere dal tavolo impegni cruciali in materia ambientale e sanitaria”.

(fonte: Agrisole; Cambialaterra)

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