FIRMATO IL NUOVO DECRETO: BLOCCATE LE ATTIVITÀ “NON ESSENZIALI”. IL SETTORE ALIMENTARE RIMANE APERTO

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Via libero al nuovo decreto che definisce le attività essenziali che potranno continuare a essere aperte dopo la nuova stretta del Governo legata all’emergenza coronavirus. Il decreto è in vigore da oggi, lunedì 23 marzo: le aziende avranno tempo per completare la chiusura fino a mercoledì 25.

Come riporta IlSole24Ore, il semaforo verde al nuovo provvedimento è scattato dopo un confronto serrato con numerosissime richieste da parte delle aziende, culminate nella lettera aperta al premier Giuseppe Conte inviata dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che aveva chiesto di far proseguire le attività non espressamente contenute nella prima lista, ma funzionali a quelle essenziali. E i correttivi alla nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus sono arrivati.

Il decreto, come spiega il “Sole”, autorizza le attività che erogano servizi di pubblica utilità o servizi essenziali. Un elenco in 80 voci che riguarda le attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l’epidemia del Coronavirus.

Resteranno in funzione l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center. E la lista potrà essere aggiornata tramite decreto del Mise, sentito il Mef.

Aperti supermercati e negozi di prima necessità
Quindi rimangono aperti i supermercati, tutti i negozi alimentari e di prima necessità. Ipermercati e supermercati. “Le corse agli acquisti e le code, non si giustificano”, ha spiegato Conte. Attenzione, però, agli orari e ai giorni di apertura perché, su questo punto, le Regioni si sono mosse, nei giorni scorsi, in ordine sparso e alcune, come Emilia Romagna e Veneto, hanno deciso di chiudere ipermercati e supermercati nei giorni festivi, a partire da ieri, domenica 22 marzo. Negli ipermercati e nei supermercati, va ricordato, è stata transennata in alcuni esercizi la vendita di beni non di prima necessità (per esempio, i capi di abbigliamento).

Rimangono aperti anche i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari; i trasporti; le attività produttive rilevanti per la produzione nazionale.

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