Entro marzo sarà celebrato il matrimonio tra le due grandi fiere agroalimentari italiane, Cibus organizzata da Fiere di Parma e Tuttofood, ‘creatura’ di Fiera Milano.

Di questo connubio tra i due enti fieristici si parla da tempo ma naturalmente è dovuto passare da una serie di passaggi obbligati, considerato anche il via libera atteso dalle varie componenti societarie delle due fiere, che hanno dilazionato i tempi.

“Entro il prossimo Cibus sarà inevitabile avere un responso definitivo”, ha detto il ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie a margine della presentazione a Roma del prossimo Cibus, quel Cibus Connecting Italy che si svolgerà appunto nei giorni del 29 e 30 marzo in un quadro ormai di operazione perfezionata. Entro marzo, “con ogni probabilità metà marzo”, ha detto Cellie, saranno infatti conclusi gli ultimi passaggi attesi per questa unione che creerà un colosso fieristico che già in molti definiscono il Vinitaly dell’agroalimentare. Il 6 marzo è atteso il voto sull’operazione del Consiglio comunale di Parma, il giorno dopo ci sarà il passaggio nell’assemblea dei soci dell’expo parmense, poi le decisioni finali sulla governance andranno al vaglio definitivo del cda di Fiera Milano.

“Noi manager abbiamo fatto il nostro compito – ha detto Cellie al Corriere Ortofrutticolo -, abbiamo messo a punto il dossier, abbiamo costruito un piano industriale condiviso. A questo punto ai soci decidere se dar seguito a questa proposta”. Il nostro obiettivo – ha continuato Cellie – è fare un sistema con un combinato di Cibus e Tuttofood per diventare ancora più competitivi rispetto ai nostri maggiori concorrenti che sono i francesi e i tedeschi. In Italia aver una fiera di dimensioni internazionali è una cosa che anche noi come Fiere di Parma siamo disponibili a contribuire a realizzare. Devo dire che su questo disegno abbiamo visto convergere tutti, non abbiamo avuto perplessità nè noi nè Fiera Milano”.

Cristina Latessa