Il punto sulle fiere di settore. Lo fa, in un ampio articolo, Antonio Felice, sul numero di maggio del Corriere Ortofrutticollo in distribuzione in questi giorni. Ne anticipiamo il contenuto. "Verona ha deciso, Roma ha lanciato una sua candidatura, Milano attende risposte prima di calare un asso, Cesena sta sul mercato, Rimini alla finestra, Bologna tace. E il ministro Martina ha sul tavolo, oltre all’agenda di Expo 2015, anche il dossier ‘fiera dell’ortofrutta’.
Gli operatori, in tutte le sedi, sono stati chiari: chiedono una fiera che possa rappresentare tutti ed essere la vetrina dell’Italia ortofrutticola. Alcuni interventi, tra cui quelli di Marco Salvi, Ottavio Guala, Francesco Cera, hanno spinto l’argomento in primo piano.
Quest’anno non cambierà niente ma il 2015, l’anno dell’Expo, potrebbe segnare una svolta, ferma restando la novità, confermata, di Fruit Gourmet Expo, che ha una data: 5-7 maggio, e alle spalle un’organizzazione importante come Veronafiere, ma che tuttavia si pone come un’iniziativa di nicchia, un laboratorio rivolto al futuro, mentre il settore sembra deciso a chiedere risposte di ampio respiro subito, per il presente.
Il ruolo che l’ortofrutta italiana rivestirà all’Expo non è ancora chiarissimo. Non inserirla nel Padiglione Italia sarebbe però assurdo. Il Padiglione Italia – sono parole che il ministro Martina ha pronunciato il 30 maggio – "sarà il luogo fisico in cui il nostro Paese racconterà le sue potenzialità, attraverso le quattro potenze chiave individuate e presentate. Sarà il modo di far conoscere le nostre capacità, le storie delle donne e degli uomini che fanno grande questo Paese, superando i limiti, creando bellezza e progettando il futuro.
L’appuntamento di Milano rappresenta un momento fondamentale per il pianeta, nel quale l’Italia dovrà giocare un ruolo di primo piano. L’idea di mettere al centro il ‘Vivaio Italia’ dà il senso esatto della nostra volontà di coltivare il futuro. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro Paese e delle sue eccellenze. Siamo riusciti a primeggiare in tanti settori a livello mondiale e questo è il momento di un cambio di passo deciso. All’Expo arriveremo con tutte le nostre energie per mostrare a tutti i nostri talenti”.
Parole importanti. E l’ortofrutta? Nello staff del ministro si precisa che l’Expo dovrà lanciare progetti destinati a durare e si fa capire che tra questi ci potrebbe essere una grande rassegna che esca dalle logiche di campanile e dalle fughe in avanti di qualcuno. Milano, con i suoi imponenti padiglioni fieristici a 350 metri in linea d’aria dagli impianti dell’Expo, è pronta, ma non si muoverà senza la certezza di avere gli imprenditori e la politica nazionale dalla sua parte. La partita è in corso ma l’esito non è scontato. C’è tuttavia un termine, oltre il quale Milano non avrebbe più il tempo per muoversi: la fine di giugno. Dunque non resta che aspettare. In questa ‘story’, che abbiamo iniziato a raccontare oltre un mese fa, ci sarà una nuova puntata.
La notizia lanciata da Veronafiere il 7 maggio, di Fruit Gourmet Expo, parla di una iniziativa "complementare ad altre". Un format fieristico pensato per valorizzare in chiave gourmet la frutta e la verdura di qualità e creare un punto d’incontro internazionale tra la produzione ortofrutticola d’eccellenza e la cucina d’autore (www.fruitgourmetexpo.it). Il nuovo evento, organizzato con la partnership di NCX Drahorad, è stato così definito da Ettore Riello, presidente di Veronafiere: "Si tratta di un progetto fieristico complementare e non concorrenziale con altri esistenti in Italia, che punta a valorizzare in chiave commerciale una delle eccellenze del settore agroalimentare italiano". E Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ha aggiunto: "Fruit Gourmet Expo si propone di valorizzare il comparto dell’ortofrutta percorrendo la strada del gusto, sulla scia del felice cammino evolutivo già intrapreso dal settore wine. Non poteva mancare alla Fiera di Verona una manifestazione relativa ad un settore che si attesta tra i più importanti nel comparto agroalimentare".
A Cesena non c’è stata alcuna reazione all’iniziativa veronese, che aprirà i battenti cinque giorni dopo l’inaugurazione dell’Expo. Almeno, in apparenza. In realtà, lo staff di Macfrut sta vivendo una fase di impegno febbrile, forse senza precedenti. Il presidente Scarpellini ha lanciato l’idea di un comitato di saggi che rifletta sul futuro della storica rassegna cesenate e contemporaneamente gioca a 360 gradi la sua partita. Nel dossier ‘fiera dell’ortofrutta’ Macfrut c’è, con quali chances non sappiamo. La riconferma, nelle recenti elezioni, di Paolo Lucchi a sindaco di Cesena dà continuità e un po’ di serenità alla governance di Macfrut.
A maggio una proposta è partita anche da Roma, meglio da Guidonia, sede del CAR, il Centro agro-alimentare della capitale. L’amministratore delegato Fabio Massimo Pallottini affida il giorno 13 alcune dichiarazioni al ‘Messaggero’, in cui candida Roma a sede di una fiera mondiale dell’ortofrutta, che battezza con il nome "Fruit and Vegs". Lo stesso Pallottini dichiara subito dopo che si tratta di un progetto "ancora ampiamente in fase embrionale", ma che avrebbe "già percorso i primi passi esplorativi". L’idea di Pallottini parte da una premessa: Roma si candida se dietro si forma una "cabina di regia nazionale", che veda coinvolti il ministero delle Politiche Agricole e quello dello Sviluppo Economico. Il CAR, che ha chiuso con un buon bilancio l’esercizio 2013, è pronto a dare un contributo e a svolgere un ruolo trainante. La sua dirigenza è in una fase particolarmente dinamica. Pallottini si è presentato con il direttore Mauro Ottaviano al recente incontro di Salonicco del WUWM, l’Unione mondiale dei Mercati all’ingrosso, e ha candidato Roma a un prossimo vertice dell’organizzazione. L’idea della fiera ha sollevato nella capitale qualche entusiasmo. Per trovare la quadra, però, non basta.
Mentre scriviamo, c’è Rimini Wellness. Il cibo e l’ortofrutta, nella sezione ‘Food Well’, sono entrati quest’anno nell’offerta di questa importante rassegna sul benessere. Tra i protagonisti, Almaverde Bio. A piccoli passi RiminiFiera, dopo il famoso rifiuto di Macfrut di trasferirsi in riviera, si avvicina al settore.
Insomma, il panorama è quanto mai mobile. Solo Bologna, assorbita dal progetto Fico, sta zitta: ma nel 2015 potrebbe fare la voce grossa. Alla prossima puntata".