FICO RIPARTE (IL 22 LUGLIO) E RILANCIA: “UN MILIONE DI VISITATORI ALL’ANNO”

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Fico ci riprova. E, dopo aver nominato lo scorso settembre amministratore delegato Stefano Cigarini (l’uomo che ha reso pop CinecittàWorld) ed eseguito quasi un anno di lavori di restyling, tenta di far risorgere l’unico parco tematico al mondo dedicato all’agroalimentare. Mai realmente decollato e messo inesorabilmente all’angolo dalla pandemia, il nuovo Fico riaprirà con una festa il prossimo 7 luglio per poi accogliere il pubblico dal 22 dello stesso mese.

Più simile a Expo che a Disneyland

A distanza di quasi quattro anni dall’inaugurazione, l’obiettivo è mantenere la promessa pronunciata quel 15 novembre 2017 dall’allora premier Paolo Gentiloni aveva assicurato: “Fico farà bene all’Italia”. Il nuovo Fico, un po’ Expo di Milano e un po’ Disneyland del cibo, si estenderà su una superficie di circa 15 ettari, la grandezza di 10 campi da calcio, divisi in sette aree tematiche dedicate alle eccellenze italiane: salumi, formaggi (torna per esempio la fabbrica del Grana Padano), pasta, vino, olio e dolci, ma anche lo sport e attività ricreative. A delineare, pensare e finanziare il nuovo piano di sviluppo sono stati i soci Eataly e Coop Alleanza 3.0. Valore dell’investimento: 5 milioni di euro, cifra supportata dal Fondo PAI-Parchi agroalimentari italiani, che detiene la proprietà dell’area, costituito e gestito da Prelios Sgr.

Le nuove attrazioni

L’obiettivo è quello di sempre, ma mai raggiunto: un milione di visitatori all’anno. Trenta le nuove attrazioni, 26 tra ristoranti e street food, 13 fabbriche con show multimediali e una fattoria con annesso Luna Farm, il luna park tematico. Per la prima volta, viene introdotto un biglietto di ingresso: 10 euro, con tour guidato incluso; a parte l’entrata al Luna Farm (8 euro). “Mettiamo al centro l’esperienza del visitatore”, spiega l’ad Cigarini. E “confermiamo la vocazione di luogo in cui raccontare la filiera agroalimentare italiana» aggiunge il patron di Eataly, Nicola Farinetti con l’obiettivo, auspica il direttore partecipate di Coop Alleanza 3.0 Stefano Dall’Ara, di contribuire «alla ripartenza del settore turistico di cui il nostro Paese ha tanto bisogno”.

Nell’ultimo triennio Fico ha mosso l’11% del turismo bolognese, con circa 5 milioni avventori. Poi da marzo, l’incubo della pandemia che gli azionisti hanno pensato però di sfruttare per riprogettare gli spazi e creare, detta all’inglese, un experience park per stimolare i cinque sensi e coniugare cibo e divertimento.

La nuova strategia

Già al casello dell’autostrada che conduce al parco, i visitatori saranno accolti dagli animali della fattoria allestita all’interno. Dove vi saranno anche minigolf, scivoli e frutteti, campi da beach volley e basket e la possibilità di impastare e preparare pane, pizza e altre leccornie. Sullo sfondo, grandi scenografie e una sorta di filodiffusione per ogni area tematica. Come ricorda il presidente della Fondazione Fico Andrea Segre, infine, grande spazio all’educazione alimentare e alla sostenibilità ambientale con 55 mila metri di impianto fotovoltaico sul tetto e la lotta agli sprechi attraverso il recupero degli scarti del Caab e l’iniziativa «Brutti ma buoni» per portarsi a casa il cibo non selezionato per gli scaffali del supermercato per una discriminante estetica. In attesa di conquistare nuovi visitatori, un’indagine fotografa il profilo del tipo di chi va a Fico: l’11% di chi arriva sotto le Due Torri per turismo approda al parco tematico del cibo; il 59% sono donne, il 41% uomini. Età media: tra i 30 e i 45 anni.

(fonte: Corriere della Sera)

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