Ora la riapertura viene ipotizzata a primavera 2021, Covid permettendo, ma nel frattempo si lavora al piano di rilancio quinquennale. Tutta la struttura verrà ripensata con un’identità più definita da parco divertimenti, con sette aree tematiche ( salumi, pasta, vino, latte e così via), più eventi d’intrattenimento e una spinta sui congressi, che finora hanno funzionato bene.
Rimarranno i locali, nonostante le difficoltà patite dagli operatori: al momento le disdette sono sei, fra cui Naturovo, Antica Ardenga, Camst e Parmigiano Reggiano, alcuni dei quali rimasti aperti con una nuova gestione. Si valuta anche l’introduzione di un biglietto d’ingresso.
I manager hanno indicato l’approvazione entro fine anno del nuovo piano industriale e dei finanziamenti necessari da parte dei soci (Coop e Eataly hanno già messo oltre 4 milioni per ripianare le perdite), l’avvio dei cantieri nel primo trimestre 2021 e la riapertura, appunto, per Pasqua. “Hanno garantito il mantenimento dei posti di lavoro con l’uso della cassa integrazione – spiega Francesco Devicienti, della Cgil – La volontà di investire ci fa ben sperare». E Sara Ciurlia, della Cisl: «È importante che ci sia un progetto di rilancio, soprattutto in un momento del genere”.