Le esportazioni spagnole di frutta e verdura nel primo semestre del 2020 sono diminuite del 3,5% in volume e sono cresciute del 9,5% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, per un totale di 7,2 milioni di tonnellate e 8,5 miliardi di euro (8.564 milioni di euro), secondo i dati del Dipartimento delle dogane e accise, rielaborati da FEPEX. A maggio e giugno si sono registrati forti diminuzioni in volume.
Da gennaio a giugno di quest’anno le esportazioni di ortaggi sono diminuite dell’1,4% in volume rispetto allo stesso periodo del 2019, per un totale di 3,3 milioni di tonnellate, e il valore è salito del 5,5% a 3.728 milioni di euro. Diminuito il volume di esportazione delle principali verdure come pomodoro, cetriolo, lattuga e cavolo. Le vendite di pomodoro si sono attestate a 459.231 tonnellate, l’8% in meno rispetto al primo semestre del 2019, con un miglioramento a valore del 2%, raggiungendo i 586 milioni di euro. Le esportazioni di lattuga sono diminuite in volume e in valore, del 4% in entrambi i casi, con 475.737 tonnellate e 441 milioni di euro, e anche le esportazioni di cavoli sono diminuite del 10% in volume e del 9% in valore, per un totale di 349.737 tonnellate e 428 milioni di euro (-10%).
Per quanto riguarda la frutta, nel primo semestre dell’anno, le vendite all’estero sono state pari a 3,8 milioni di tonnellate, il 5% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e il valore è cresciuto fortemente, del 13% a 4.835 milioni di euro. Spicca la performance positiva della frutta con nocciolo, in particolare la pesca, con 132.578 tonnellate (+11%) e 185,5 milioni di euro (+32%) e la nettarina, con 135.819 tonnellate (+9%) e 209 milioni di euro (+30%). Per contro, i piccoli frutti sono diminuiti, con fragole in calo del 3% in volume e valore rispetto al primo semestre del 2019, per un totale di 274.229 tonnellate e 553 milioni di euro. Nel caso dei lamponi, è diminuito del 21% in volume e del 7% in valore, raggiungendo le 40.688 tonnellate e i 293 milioni di euro.
Per le regioni autonome, le esportazioni di frutta e verdura dall’Andalusia da gennaio a giugno 2020 si sono attestate a 2,7 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, con un valore di 3.788 milioni di euro (+5%), seguite da Valencia con 2 milioni di tonnellate (-8%) per un valore di 2.166 milioni di euro (+12%) e Murcia con 1,4 milioni di tonnellate (-1%) e 1.633 milioni di euro (-14%).
Per quanto riguarda il mese di giugno, le esportazioni sono diminuite dell’11% in volume rispetto allo stesso mese del 2019, per un totale di 1,03 milioni di tonnellate e sono aumentate dell’1% in valore a 1.098 milioni di euro. Le vendite di ortaggi sono state pari a 340.663 tonnellate per un valore di 321 milioni di euro e quelle di frutta sono state pari a 691.104 tonnellate e 777 milioni di euro.
Per FEPEX, i dati del primo semestre dell’anno mostrano un risultato positivo in termini di valore ottenuto da tutte le esportazioni di frutta e verdura, ma riflettono situazioni molto diverse, con battute d’arresto in produzioni importanti come i piccoli frutti. I dati di maggio e giugno sono preoccupanti, in quanto riflettono una notevole diminuzione del volume delle esportazioni, rispettivamente del 15% e dell’11%, con un incremento in valore molto più contenuto rispetto ai mesi precedenti, con un 5% in più a maggio e solo l’1% in più a giugno, a fronte di una crescita tra il 10% e il 14% nei mesi da gennaio ad aprile. Ciò richiede, secondo FEPEX, l’attuazione di una serie di misure in molti settori, per superare, tra le altre sfide, il miglioramento della competitività o una reale diversificazione dei mercati, in un contesto di grandi minacce come l’uscita del Regno Unito dall’UE, il terzo mercato per le esportazioni spagnole.