EMISFERO SUD, VOLUMI DI MELE E PERE IN CALO. IN CADUTA LIBERA IL CILE

Condividi

Precipita la produzione cilena di pere e mele. Il Cile che è il primo produttore in contro-stagione di questi prodotti, nel 2020 produrrà 125mila tonnellate di mele in meno (-8% sul 2019) e 15mila di pere (-7%) arrivando a produrre 1.540.000 tonnellate di mele, contro le quasi 1,7 milioni dell’anno scorso, e 178mila tonnellate di pere contro le quasi 200mila dell’anno scorso.

È il bilancio che emerso all’indomani dell’ultima riunione del WAPA, l’Associazione mondiale delle mele e delle pere che si è riunita lo scorso 7 febbraio a Fruit Logistica rilasciando, fra le altre cose, le previsioni per la produzione 2020 dell’emisfero sud.

“Nel complesso – si legge nella nota diffusa da WAPA – le previsioni raccolte dalle associazioni di settore di Argentina, Australia, Brasile, Cile, Nuova Zelanda e Sud Africa, continuano a confermare una significativa riduzione delle colture a causa delle conseguenze del cambio climatico che incidono significativamente sulla produzione. Si registra una complessiva riduzione per tutto l’emisfero sud che registra un -1% di volumi di mele (con una produzione attesa di poco più di 5 milioni di tonnellate (5.003.000, per l’esattezza) e del -3% per le pere (1.276.000 tonnellate). Le pere, poi, a differenza delle mele, proiettano il trend negativo anche sull’export con una variazione al ribasso del 2% rispetto al 2019.

Se la produzione di mele risulta in calo solo in Cile, come già detto, e in Australia (-11% e 255mila tonnellate attese per quest’anno); quella di pere è generalizzata e riguarda, chi più chi meno, tutti i Paesi produttori: – 2% in Argentina (588mila tonnellate attese); -7% in Cile (178mila tonnellate), -1% in Sud Africa (406mila tonnellate) e -12% in Nuova Zelanda che però ha una produzione annua poco significativa rispetto ai grandi player  dell’emisfero australe, con appena 11mila tonnellate attese nel 2020.

Per quanto riguarda il mercato delle pere, è il Sud Africa il Paese i cui si registra il principale trend produttivo negativo in termini di volumi se si va a guardare la media dell’ultimo triennio e si ragiona al di sopra delle logiche dell’alternanza produttiva.

Nel confronto tra le previsioni 2020 e la media del triennio 2017-2019, il calo dei volumi si assesta al -4% passando da una media di circa 423mila tonnellate l’anno (nell’ultimo triennio) alle 406mila attese nel 2020.

“Altri temi all’ordine del giorno – precisa la nota di Wapa -sono stati le tendenze di marketing, promozione e consumo, e le attività di ricerca e innovazione tra i membri. Nella discussione si sono sottolineati gli sforzi del settore per far fronte alle nuove esigenze del mercato e alle aspettative di riduzione della dipendenza da pesticidi. Si è inoltre parlato dello sviluppo di nuove strategie sostenibili sull’utilizzo dell’acqua, sulla biodiversità, emissioni di CO2, adattamento degli imballaggi al dibattito sulla plastica e promozione dei benefici per la salute verso i consumatori del mercato globale”.

Le varietà

Guardando alle singole varietà, nel confronto tra le previsioni 2020 e la media degli ultimi tre anni, perdono terreno tutte le principali varietà di mela ossia Gala (-2%) con volumi attesi di quasi 2 milioni di tonnellate; Fuji (-9%) con 729mila tonnellate previste; Red Delicious (-5%) con 627mila tonnellate nel 2020 e Granny Smith (-7%) con 448mila tonnellate. A picco la Braeburn (-19%) con una produzione attesa nel 2020 di 93mila tonnellate per tutto l’emisfero Sud.

Per le pere, i trend produttivi evidenziano un calo per le Williams, tra le big del mercato, che calano del 3% nel confronto tra previsioni 2020 e media dell’ultimo triennio, con una prodizione attesa per quest’anno, di 376mila tonnellate.

Mariangela Latella

Consulta qui nel dettaglio i dati diffusi da WAPA

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE