“Su pesche e nettarine soffriamo il calibro basso, dovuto anche ad un anticipo della raccolta di una decina di giorni a causa di una fioritura non eccezionale e una conseguente produzione non elevata”. Giancarlo Minguzzi (nella foto), presidente dell’omonimo gruppo di Alfonsine (Ravenna) e di Fruitimprese Emilia Romagna, fotografa la situazione della frutta estiva nella regione emiliano romagnola, partendo da due referenze che seppur in sofferenza rappresentano uno dei cavalli di battaglia dell’area. “Anche i prezzi tendono al ribasso. Il prodotto paga pegno rispetto a referenze con calibri più piccoli come albicocche o susine. Ma chi riesce ad avere buoni calibri riesce ad ottenere quotazioni più che soddisfacenti. Sempre di più la partita si gioca sulla qualità. Sembra una banalità ma non o è affatto”, osserva l’imprenditore ravennate. “La qualità paga”.

A livello produttivo Minguzzi prevede un luglio ancora di sofferenza, mentre ad agosto il mercato di pesche e nettarine potrebbe ripartire.

Sulle albicocche la situazione è migliore: “Il trend è positivo. Siamo al 70-80% del potenziale produttivo, mancano quindi un po’ di volumi ma il mercato è buono. Il calibro è soddisfacente”.

Anche sulle susine le tendenze in atto fanno ben sperare. “Siamo fiduciosi soprattutto con Metis con cui siamo partiti tre settimane fa e che mantiene buoni riscontri commerciali”.

“Il sistema Emilia Romagna si sta riprendendo progressivamente”

Minguzzi commentando lo stato di salute dell’Emilia Romagna ortofrutticola lascia trasparire un sentimento di moderato ottimismo. “Il sistema Emilia Romagna, dopo aver retto al drammatico 2023 tra gelate e alluvioni, si sta riprendendo progressivamente. C’è una ripresa generale. Stiamo ripartendo con forza”.

Emanuele Zanini

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