EMILIA ROMAGNA, LA GRANDINE E IL VENTO DEVASTANO L’ORTOFRUTTA. “STAGIONE COMPROMESSA”

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Una nuova devastante ondata di maltempo ha colpito buona parte dell’Emilia Romagna con la grandine che, assieme a pioggia e vento, ha colpito duro molte coltivazioni provocando danni ingenti a vigneti, grano e frutteti. Sabato si è abbattuta una tempesta di grandine, pioggia e vento sulle province di Modena, Bologna e Ravenna nelle prime ore del pomeriggio dell’altro ieri. Le aziende agricole della regione iniziano la conta dei danni.

Nel modenese – informa Coldiretti Emilia Romagna – sono stati colpiti soprattutto i vigneti, completamente imbiancati dalla grandine, caduta in taluni casi con chicchi più grandi di una pallina da golf. Danni si registrano anche sui pereti – continua Coldiretti Emilia Romagna – con alberi spogliati e frutti caduti, sul frumento che è stato allettato proprio all’inizio della mietitura e su mais e sorgo che sono stati completamente defogliati.
Problemi anche nel bolognese – prosegue Coldiretti Emilia Romagna – nelle zone di San Giovanni in Persiceto e Medicina con danni diffusi su sementi,  carote, cipolle, patate e bietoloni.
Nel ravennate – continua Coldiretti regionale – le più colpite sono state le pesche di varietà Royal glory, colpite dalla grandine e staccate dalle piante dalle fortissime raffiche di vento, così come le susine. Anche in Romagna il forte vento ha allettato campi di grano pronto alla mietitura.
Secondo un’analisi di Coldiretti, quest’anno in Italia sono state rilevate fino ad ora 124 grandinate violente pari a quasi il doppio di quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno (+88%). Sono gli effetti di una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali e bombe d’acqua i cui effetti si fanno sempre più devastanti.

“Dove ha colpito la grandine, possiamo dire addio alla campagna 2019. Poi ci sono piante talmente danneggiate da vedere compromessa, in taluni casi, anche la produzione del prossimo anno”. Così la presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Eugenia Bergamaschi, dopo la violenta grandinata mista a raffiche di vento e pioggia. L’ennesima sciagura per l’agricoltura regionale che si somma al bilancio già drammatico causato, in maggio, da altri violenti temporali.

“Stiamo parlando – continua nel dettaglio Bergamaschi – di un territorio circoscritto che va da Scandiano e Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, a Campogalliano, Castelfranco e Nonantola in provincia di Modena, fino al Bolognese con San Giovanni in Persiceto, San Giorgio, Granarolo e Minerbio ma anche le colline di Casalecchio. L’evento atmosferico senza precedenti ha danneggiato pure il Ravennate, in particolare la pianura di Massa Lombarda, Lugo e Bagnacavallo. In tutta la “zona rossa” stimiamo una perdita di produzione fino al 100% per la viticoltura – un vero disastro per i vigneti del Lambrusco -, la frutticoltura e le colture sementiere in pieno campo tra cui frumento, mais, colza e girasole”.
Confagricoltura Emilia Romagna ha avviato una ricognizione dei danni anche ad impianti, serre e capannoni. La grandine di grosse dimensioni ha persino sfondato le reti degli impianti antigrandine. Nel Ravennate, il forte vento ha divelto tetti di capannoni ed edifici rurali oltre ad abbattere le
strutture degli impianti frutticoli.
“Siamo in stretto contatto con l’Assessorato regionale all’Agricoltura e forniremo in tempi brevi tutti i dettagli necessari al fine di procedere poi con la richiesta al Governo dello stato di calamità”, conclude la presidente Bergamaschi.

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