EMBARGO RUSSO. SALVI: “DANNI ENORMI. SOLUZIONE POSSIBILE NEL WTO”

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"I dati parlano chiaro. La Russia è un mercato da 2 milioni 300 mila tonnellate per gli esportatori europei di ortofrutta, un mercato che vale un miliardo 800 milioni l’anno. L’ortofrutta è la prima voce dell’export agricolo europeo verso la Russia. Il 39% dell’ortofrutta spedita dall’Europa fuori dai suoi confini va in Russia".

 

Snocciolando cifre così importanti, Marco Salvi (nella foto), presidente di Fruitimprese, mostra tutta sua preoccupazione per l’embargo deciso da Putin il 5 agosto scorso ed entrato in vigore immediatamente, senza dare il tempo a nessuno di reagire, di prendere precauzioni, di salvare il salvabile. Migliaia di camion europei carichi di prodotti agroalimentari sono infatti ancora bloccati alle dogane russe o stanno rientrando da dove erano partiti, alcuni senza possibilità di recuperare il carico. Importanti programmazioni già stabilite per le prossime settimane tra produttori ed esportatori italiani ed importatori e distributori russi sono sospese e stanno ad una ad una saltando, con pesche, uva da tavola, pere e mele che resteranno nei magazzini in cerca di altre, incerte destinazioni.

"La risposta a questa grave situazione a cui ci ha portato la ‘diplomazia internazionale’ – afferma Marco Salvi – a questo punto può essere solo politica in quanto soltanto un nuovo tavolo di negoziazione promosso dall’Unione Europea può ricercare una soluzione in tempi brevi. Non si può credere a escamotage, triangolazioni o altri espedienti in grado di aggirare l’embargo. Esso è stato deciso da Puntin in persona ed è difficile pensare che ci possano essere deroghe. Fruitimprese ha condiviso con Freshfel, in una riunione fatta a Istanbul giovedì 7 agosto, alla quale sono stato presente, una linea comune alle organizzazioni europee e quindi ai settori colpiti dall’embargo. L’ambito più appropriato per affrontare il problema è il WTO. La Russia si è mossa contro le regole del commercio internazionale e l’Organizzazione del commercio mondiale deve dare una risposta, trovare una soluzione nei tempi più brevi possibili. Circa le misure europee d’aiuto esse saranno comunque poca cosa di fronte all’entità del problema, a conferma della preoccupazione è il non risultato ottenuto nella recente vicenda della crisi della frutta estiva".

Domani, 12 agosto, è prevista una riunione tra Russia, Bielorussia e altri Paesi di confine come la Lituania per affrontare il tema del transito dei camion europei alle frontiere. Non si ha in proposito alcuna anticipazione ma si può ritenere che sarà affrontato il tema delle misure comuni per far rispettare l’embargo.

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