EMBARGO RUSSO, IN SPAGNA PRODUTTORI IN RIVOLTA

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Agricoltori spagnoli hanno scaricato migliaia di patate di fronte ad un punto vendita Carrefour di Granada, in risposta alla scelta di applicare prezzi più bassi in seguito al blocco delle importazioni di ortofrutta dell’Ue sancito dalla Russia.

La manifestazione, organizzata dalla Unión de Pequeños Agriultores y Granaderros (UPA), è stata realizzata per protestare contro le grandi catene come Carrefour che hanno approfittato del blocco russo per abbassare i prezzi, rendendo così ancora più difficile la situazione degli agricoltori. Un rappresentante della UPA, intervistato da Russia Today,  ha affermato che l’embargo di un anno può far perdere a lungo termine un mercato molto importante. "Stiamo rischiando di perdere un mercato molto importante per il nostro lavoro. Difficilmente saremo in grado di sostituire il mercato russo per recuperare vendite e export nel breve periodo ".

Il gruppo ING stima che l’embargo potrebbe costare all’Ue 6,7 miliardi di euro e fino a 130.000 posti di lavoro. I paesi più colpiti nel blocco 28 Stati saranno la Polonia, oltre la Spagna e i Paesi Bassi. Nel Paese iberico solo il valore del cibo esportato ogni anno in Russia è pari a 792 milioni di dollari, secondo i dati doganali russi.

Le proteste per il blocco erano incominciate già all’inizio di questa settimana, quando i frutticoltori spagnoli hanno invaso le strade di Saragozza, dove hanno gettato a terra i prodotti in eccesso e incendiato una bandiera dell’Unione europea in segno di protesta contro quello che vedono come un importo irrisorio di risarcimento da parte della Commissione europea (cioè i 125 milioni di euro stanziati da Bruxelles),

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