EFFETTO GILET GIALLI ANCHE SU MEDFEL. LA FIERA DOVRA’ CAMBIARE

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È iniziato il lavoro per il riposizionamento di Medfel, la fiera ortofrutticola francese, che quest’anno ha registrato l’edizione più bassa di sempre anche a causa della rivolta dei gilet gialli che da mesi bloccano l’economia francese, soprattutto nel settore agricolo. Un fattore, quest’ultimo, che ha determinato, a detta degli organizzatori, una ricaduta sul calo degli espositori di Perpignan: dai 250 dell’anno scorso a 200.

Per risalire la china, nel board della fiera si sta parlando di costruire un accordo con un evento complementare dedicato alle macchine agricole per arrivare a creare una fiera di filiera sulla falsariga di Macfrut ed uscire dalla mera logica del prodotto.

“Non cerchiamo i grandi numeri di Madrid o Berlino ma il confort e la possibilità che gli operatori della filiera parlino tra loro, pochi ma giusti – spiega Chantal Passat (nella foto), presidente del Medfel -. La riflessione che stiamo facendo è che è necessario passare attraverso un accordo con una fiera tecnica come può essere il Sival. Ne abbiamo parlato anche con gli organizzatori di Angers ma non siamo arrivati ad un punto perché siamo due fiere diverse. La nostra è orientata alla stagione estiva, Sival a quella invernale. Abbiamo obiettivi diversi. Abbiamo invece iniziato un dialogo con le organizzazioni dell’area mediterranea che è quella in cui operiamo e che lavorano come noi per le produzioni della stagione estiva. Non dimentichiamo che l’Occitania è la seconda regione produttiva della Francia, dopo Rhone Alpes, e che ogni anno produce un milione di tonnellate di ortofrutta. Una fiera ortofrutticola francese non può che essere legata al territorio dove si produce”.

Sul tavolo della discussione, anche la possibilità di cambiare sede e spostare l’evento a Toulouse che è una dei due capoluoghi della regione Occitania, insieme a Montpellier.

Lo spostamento a Toulose è caldeggiato da coloro che spingono verso una sede più facilmente raggiungibile rispetto a Perpignan e andrebbe certamente a vantaggio del mercato all’ingrosso di Tolosa che, insieme all’associazione nazionale dei Centri agroalimentari francesi, è stato il grande assente dell’edizione di quest’anno. È innegabile, peraltro, che la presenza della fiera ortofrutticola francese a Tolosa, possa portare vantaggi ad uno dei mercati all’ingrosso più importanti del Paese che versa da tempo in condizioni economiche difficili. Non a caso è stato commissariato e affidato alla gestione del colosso Rungis, peraltro in accordo con Italmercati nella rete europea dei Centri agroalimentari.

Contrario allo spostamento da Perpignan, il nuovo direttore della piattaforma di Saint Charles International, Cyril Gornes che ci spiega: “È importante che la fiera rimanga a Perpignan, perché è qui che si trova Saint Chares International. Se dovessi pensare ad un cambiamento opterei per una data diversa. Magari all’inizio di aprile, lontana da qualsiasi festività francese come invece accade adesso. In questi giorni, infatti, in Francia è festa e le assenze sono legate anche a questo”.

Sui gilet gialli non si sbilancia, anche se ammette: “E’ stato molto difficile lavorare in questi mesi ma, nonostante le difficoltà, riusciamo comunque, anche se a fatica, a servire i nostri clienti”.

Le interviste sono state fatte prima della proposta di soluzione offerta da Macron ai manifestanti la sera del 26 aprile, sicché non abbiamo feedback a caldo sui possibili sviluppi. Ma le ultime notizie non lasciano presagire nulla di buono posto che, si legge sui giornali, il taglio delle tasse promesso e il rifiuto della patrimoniale, non hanno convinto i manifestanti che si sono riuniti di nuovo, in questi ultimi giorni di aprile, in una grande manifestazione a Strasburgo.

Tra i punti di forza della fiera rimane sempre l’associazione di Europeche, da cui è nato tutto il progetto espositivo. Impagabile il know-how e la rete di contatti qualificati che l’ente ha costruito negli anni, in tutti i Paesi produttori per arrivare alle celebri previsioni di produzione per pesche e nettarine.

“Stiamo cercando di fare lo stesso lavoro di previsione anche per altri tipi di prodotti – ha spiegato Eric Hostalnou, della Chambre d’agriculture des Pyrénées Orientales Prades nonché coordinatore di Europeche – come ad esempio le prugne e le ciliegie. Mentre al Medfel abbiamo sviluppato previsioni di produzione anche per meloni e, dall’anno scorso, patate. Non abbiamo in programma di estendere la nostra attività a tutti i prodotti ortofrutticoli anche se restiamo aperti a tutte le possibili collaborazioni con quanti vorranno aderire alla nostra associazione. Europeche è uno strumento utile per il mercato europeo e ogni anno vengo convocato nel gruppo tecnico per le drupacee della DG Agri della Commissione Europea per condividere i dati previsionali raccolti”.

Per le previsioni su pesche e nettarine, intanto, occorrerà anche quest’anno aspettare la fine di maggio per via della decisione di due anni fa, di rendere questo evento più tardivo rispetto alla data della fiera, ed itinerante. Anche per il 2019, per la seconda volta consecutiva, l’appuntamento sarà a Lleida, in Spagna.

Mariangela Latella

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