EFFETTO “DANA” SULLE CLEMENTINE, COAB: “RICHIESTE IN FORTE AUMENTO DALL’ESTERO”

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La catastrofica alluvione avvenuta in Spagna lo scorso 29 ottobre con almeno 214 vittime (una quarantina i dispersi) – che tra l’altro ha portato sabato scorso 130 mila persone a scendere in piazza a Valencia per protestare contro il governo per la gestione dell’emergenza – ha colpito in modo pesante alcuni comparti ortofrutticoli, a partire dalle filiere dei cachi e degli agrumi.

Le conseguenze del fenomeno meteorologico “Dana” che si è abbattuto sul Paese iberico si avvertono già anche a livello commerciale sui mercati esteri, Italia compresa, in particolar modo sulle clementine. Ad avvertirlo è anche Francesco Casciaro (nella foto), direttore di COAB, OP calabrese con sede a Corigliano Calabro, nel cuore della Piana di Sibari, e con una settantina di soci per un migliaio di ettari complessivi. “Ciò che è accaduto in Spagna è drammatico e siamo vicini al Paese iberico”, premette il dirigente dell’organizzazione di produttori calabrese. “Nell’area di Valencia (e non solo) il settore agrumicolo ha subito perdite elevatissime, con ripercussioni che purtroppo per la Spagna, dalle prime rilevazioni, si prolungheranno nel tempo. Questa situazione è però indubbio che abbia cambiato diverse dinamiche commerciali in questi ultimi giorni. È un dato di fatto”, spiega Casciaro. “Abbiamo notato infatti un rinnovato e crescente interesse da parte di clienti di Paesi esteri che di solito si rifornivano dai produttori spagnoli. I nostri principali clienti esteri provengono dalla Germania, ma nelle ultime settimane, come quasi mai era capitato prima, stiamo ricevendo diverse richieste anche da operatori di Francia, Svizzera, Olanda, Lituania e altri ancora che solitamente si rivolgevano più alle aziende spagnole”.

COAB, la quota export si avvia a superare la doppia cifra

Il peso delle esportazioni, nelle prime previsioni di COAB, quest’anno potrà così aumentare in maniera sensibile, favorita anche dalla mancanza di volumi provenienti dalla Spagna: “Di solito – afferma il direttore dell’OP calabrese – la nostra quota export si aggira tra il 7% e l’8%. Quest’anno puntiamo ad arrivare in doppia cifra, attorno al 12-13%. Sarà l’occasione per consolidare nuovi accordi commerciali e mantenere nel tempo questo incremento di esportazioni”.

Sul mercato partenza positiva, la richiesta rimane vivace

Per quanto riguarda la stagione agrumicola in corso, COAB è partita le clementine il 5 ottobre con le varietà precoci, in anticipo di una decina di giorni rispetto alla media. “Dopo la conclusione della positiva campagna del precoce, che ha avuto prodotto con calibri sostenuti, siamo in piena raccolta con la clementina Comune, che invece ha qualche problema nella pezzatura sotto media a causa della siccità dei mesi scorsi”. I volumi in generale sono in linea con lo scorso anno, “forse in leggero calo a causa di rese non ottimali. Non abbiamo giacenze in magazzino”. Il problema attuale semmai sono le temperature, “con valori che di giorno arrivano a 20 gradi e per le piante non è il massimo. La richiesta sul mercato rimane vivace e le quotazioni sono buone”.

La campagna clementine Comune per COAB proseguirà fino a circa metà gennaio, quando si arriverà a coprire l’80-90% della produzione, che si concluderà nelle settimane successive con le varietà più tardive.

Le clementine rimangono il core business dell’OP, con circa 14 mila tonnellate commercializzate ogni anno sulle 23 mila tons totali, rappresentante anche da 5 mila tons di frutta estiva (pesche e e nettarine in primis) e il resto dalle arance.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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