Nel 2023, la Farmers Business Network (FBN), un’azienda con sede a San Carlos, in California, ha lanciato il progetto innovativo Norm, la prima piattaforma di intelligenza artificiale (IA) progettata specificamente per fornire consulenza alle imprese del settore agricolo. Come descritto sul sito web dell’azienda, l’applicazione si propone di supportare gli agricoltori “massimizzando il loro potenziale di profitto attraverso l’uso di dati e tecnologia, facilitando la vendita diretta agli agricoltori, creando una rete di supporto e offrendo una piattaforma orientata alla sostenibilità.”
Questo prodotto evidenzia come la tecnologia stia assumendo un ruolo sempre più centrale nell’evoluzione dell’agricoltura, con applicazioni che spaziano dal monitoraggio in tempo reale alla raccolta e lavorazione delle colture, fino alla commercializzazione, alla rilevazione delle infestanti, alla previsione delle rese e al controllo della qualità. L’adozione di strumenti digitali avanzati e l’uso dei big data consentono agli agricoltori di prendere decisioni più informate, promuovendo pratiche a basso impatto ambientale, ottimizzando la produttività e riducendo gli sprechi.
Per comprendere meglio il fenomeno, è utile chiarire le differenze tra i termini di AgriTech, Smart farming e Precision farming, che vengono spesso utilizzati come sinonimi, ma che in realtà hanno significati distinti. AgriTech è un termine ampio che racchiude tutte le tecnologie innovative applicate al settore agricolo. Ricomprende un’ampia gamma di strumenti e soluzioni, come l’IA, l’automazione, i droni e le piattaforme digitali, mirati a rendere l’agricoltura più efficiente e sostenibile. Lo Smart farming (o agricoltura intelligente) rientra nell’ambito dell’AgriTech e si riferisce all’utilizzo integrato di tecnologie digitali per gestire le attività agricole in modo più connesso e automatizzato, sfruttando dispositivi IoT, sensori e analisi dei dati per ottimizzare le operazioni. Il Precision farming (o agricoltura di precisione) è una pratica specifica dello Smart farming che si concentra sull’applicazione precisa e mirata delle risorse agricole, come l’irrigazione e la fertilizzazione, basata su dati dettagliati e localizzati.
L’integrazione di queste tecnologie è volta a rendere la produzione alimentare più “intelligente”, creando catene di approvvigionamento alimentare basate sui dati per migliorare la produttività, l’efficienza e la redditività complessiva dell’agricoltura.
I dati dell’ultimo censimento generale dell’agricoltura confermano il costante processo di invecchiamento degli agricoltori: oltre il 57% dei conduttori ha più di 60 anni, e gli ultrasettantacinquenni gestiscono ancora oltre un quinto delle aziende agricole italiane.
Il ricambio generazionale è una sfida cruciale per il futuro del settore primario italiano. Le imprese giovanili, definite come attività economiche in cui la proprietà e la gestione sono prevalentemente o totalmente in mano a giovani, rappresentano una speranza concreta di rinnovamento e innovazione. Secondo il “Rapporto Giovani e Agricoltura 2024” dell’ISMEA, le imprese giovanili agricole hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento e innovazione, con performance economiche spesso superiori alla media del settore. Questo è reso possibile grazie all’adozione di nuove tecnologie, alla gestione sostenibile delle risorse e alla capacità di rispondere rapidamente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Tuttavia, nonostante questi aspetti positivi, il numero di giovani che si avvicinano all’agricoltura è ancora limitato. Questo è dovuto, in parte, alle difficoltà di accesso al credito e alla terra, oltre alla percezione dell’agricoltura come un settore tradizionale e poco attraente. In questo contesto, l’AgriTech può giocare un ruolo fondamentale nell’attrarre i giovani verso il settore. L’intelligenza artificiale, con le sue applicazioni in agricoltura di precisione, gestione delle risorse, automazione e analisi dei dati, può trasformare radicalmente il modo in cui le aziende agricole operano. Il supporto tecnologico non solo rende più competitiva l’impresa agricola, ma contribuisce anche a modificarne l’immagine, rendendola più interessante per le nuove generazioni.
Gualtiero Roveda
avvocato, giornalista pubblicista
ECCO COME L’AGRITECH CAMBIERÀ IL VOLTO DELL’AGRICOLTURA
Nel 2023, la Farmers Business Network (FBN), un’azienda con sede a San Carlos, in California, ha lanciato il progetto innovativo Norm, la prima piattaforma di intelligenza artificiale (IA) progettata specificamente per fornire consulenza alle imprese del settore agricolo. Come descritto sul sito web dell’azienda, l’applicazione si propone di supportare gli agricoltori “massimizzando il loro potenziale di profitto attraverso l’uso di dati e tecnologia, facilitando la vendita diretta agli agricoltori, creando una rete di supporto e offrendo una piattaforma orientata alla sostenibilità.”
Questo prodotto evidenzia come la tecnologia stia assumendo un ruolo sempre più centrale nell’evoluzione dell’agricoltura, con applicazioni che spaziano dal monitoraggio in tempo reale alla raccolta e lavorazione delle colture, fino alla commercializzazione, alla rilevazione delle infestanti, alla previsione delle rese e al controllo della qualità. L’adozione di strumenti digitali avanzati e l’uso dei big data consentono agli agricoltori di prendere decisioni più informate, promuovendo pratiche a basso impatto ambientale, ottimizzando la produttività e riducendo gli sprechi.
Per comprendere meglio il fenomeno, è utile chiarire le differenze tra i termini di AgriTech, Smart farming e Precision farming, che vengono spesso utilizzati come sinonimi, ma che in realtà hanno significati distinti. AgriTech è un termine ampio che racchiude tutte le tecnologie innovative applicate al settore agricolo. Ricomprende un’ampia gamma di strumenti e soluzioni, come l’IA, l’automazione, i droni e le piattaforme digitali, mirati a rendere l’agricoltura più efficiente e sostenibile. Lo Smart farming (o agricoltura intelligente) rientra nell’ambito dell’AgriTech e si riferisce all’utilizzo integrato di tecnologie digitali per gestire le attività agricole in modo più connesso e automatizzato, sfruttando dispositivi IoT, sensori e analisi dei dati per ottimizzare le operazioni. Il Precision farming (o agricoltura di precisione) è una pratica specifica dello Smart farming che si concentra sull’applicazione precisa e mirata delle risorse agricole, come l’irrigazione e la fertilizzazione, basata su dati dettagliati e localizzati.
L’integrazione di queste tecnologie è volta a rendere la produzione alimentare più “intelligente”, creando catene di approvvigionamento alimentare basate sui dati per migliorare la produttività, l’efficienza e la redditività complessiva dell’agricoltura.
I dati dell’ultimo censimento generale dell’agricoltura confermano il costante processo di invecchiamento degli agricoltori: oltre il 57% dei conduttori ha più di 60 anni, e gli ultrasettantacinquenni gestiscono ancora oltre un quinto delle aziende agricole italiane.
Il ricambio generazionale è una sfida cruciale per il futuro del settore primario italiano. Le imprese giovanili, definite come attività economiche in cui la proprietà e la gestione sono prevalentemente o totalmente in mano a giovani, rappresentano una speranza concreta di rinnovamento e innovazione. Secondo il “Rapporto Giovani e Agricoltura 2024” dell’ISMEA, le imprese giovanili agricole hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento e innovazione, con performance economiche spesso superiori alla media del settore. Questo è reso possibile grazie all’adozione di nuove tecnologie, alla gestione sostenibile delle risorse e alla capacità di rispondere rapidamente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.
Tuttavia, nonostante questi aspetti positivi, il numero di giovani che si avvicinano all’agricoltura è ancora limitato. Questo è dovuto, in parte, alle difficoltà di accesso al credito e alla terra, oltre alla percezione dell’agricoltura come un settore tradizionale e poco attraente. In questo contesto, l’AgriTech può giocare un ruolo fondamentale nell’attrarre i giovani verso il settore. L’intelligenza artificiale, con le sue applicazioni in agricoltura di precisione, gestione delle risorse, automazione e analisi dei dati, può trasformare radicalmente il modo in cui le aziende agricole operano. Il supporto tecnologico non solo rende più competitiva l’impresa agricola, ma contribuisce anche a modificarne l’immagine, rendendola più interessante per le nuove generazioni.
Gualtiero Roveda
avvocato, giornalista pubblicista
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