DON CAMILLO GUARDA ALL’INVERNO CON FIDUCIA: “BENE I CONSUMI DI ZUCCA”

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Un melone, Dino, che ha l’aspetto di un uovo di dinosauro. Una zucca, la Zuccurì, così dolce e soda da sembrare castagna. E poi meloni che hanno note di lime e angurie mini come la Cometa, senza semi, gialle e rosse. La ricerca sulle varietà è uno dei punti di forza dell’azienda agricola Don Camillo, consorzio nato nel 2005, con sedi a Viadana, Brescello, Ispica e Massafra e produttori tra il Mantovano, il Reggiano, la Puglia e la Sicilia. “Beata sia la frutta” il claim che apre il sito dell’azienda, che gioca sulle gesta di don Camillo e Peppone. Gli agricoltori associati sono 57, per un totale di duemila ettari: di questi soci, venti sono nel Mantovano. Gli stabilimenti e i soci del sud Italia, oltre a produrre meloni, angurie e zucche d’estate, coltivano clementine, arance e zucchine in inverno. Pari a 74 milioni il fatturato del 2022.
Buona la stagione di meloni e angurie, promettente l’invernale: «La stagione estiva è stata molto positiva, soprattutto per i meloni e specialmente per le nuove varietà, piaciute molto ai consumatori – racconta a LA Gazzetta di Mantova Andrea Benelli, l’amministratore delegato – E la stagione invernale promette bene, in quanto abbiamo constatato un incremento del consumo di zucca. Aspettiamo di avere un riscontro sulle nostre nuove varietà». Il melone Dino, ottenuto tramite una ricerca varietale (in Europa è arrivato nel 2015) e coltivato, nel 2023, su un’estensione di 70 ettari, «è nato con l’idea – continua Benelli – di portare una ventata di novità sulle tavole con un prodotto differente e con la sfida, tramite il suo aspetto esteriore così particolare da ricordare un uovo di dinosauro, di avvicinare i più piccoli al consumo di frutta».
Ai canali tradizionali (i prodotti della Don Camillo si trovano nella grande distribuzione) si affianca il sito internet: «L’e-commerce è attivo da ormai due anni, è stato aperto in via sperimentale soprattutto per poter avere un canale diretto con i nostri clienti e ricevere un riscontro sui nostri prodotti – spiega Benelli – I risultati che abbiamo ottenuto sono stati più che incoraggianti, anche se, ad oggi, ha un peso molto marginale rispetto al nostro fatturato complessivo», spiega al quotidiano mantovano. L’attenzione all’ambiente tra le priorità: «La quasi totalità dell’energia elettrica utilizzata è ricavata da fonti rinnovabili, utilizzando, oltre ai pannelli fotovoltaici, gli scarti di lavorazione delle materie prime dal nostro impianto a biomassa, da cui ricaviamo anche una parte dei concimi».

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