COME DIFENDERSI DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI, IL PUNTO DI CONFAGRI AL MEETING DI RIMINI

Condividi

Da Confagricoltura Emilia-Romagna arriva un messaggio positivo sul nuovo strumento Agricat destinato a sostituire la legge 102 sulle calamità naturali.

E’ emerso nel corso dell’evento sulle assicurazioni in agricoltura, sulla difesa attiva e passiva, organizzato al Meeting di Rimini.

A parlare è Gianluigi Zucchi, presidente Condifesa di Bologna e Ferrara: «Agricat è una grande opportunità, si basa su dotazioni che arriveranno da un prelievo del 3% effettuato sui pagamenti Pac. Sulla spinta di questo strumento, ci attendiamo che gli agricoltori attivi (circa 700 mila in Italia) possano avvicinarsi sempre di più al sistema assicurativo».

Oggi non è così: i costi sono esorbitanti, tali da disincentivare l’imprenditore ad assicurarsi. «La soluzione – insiste il presidente del consorzio di difesa – è assicurare tutti gli agricoltori per pagare di meno». I consorzi di difesa svolgono un ruolo importante, rappresentano le esigenze degli agricoltori, garantiscono le coperture assicurative e ne anticipano i costi. La somma risarcitoria per il singolo socio viene controllata dal consorzio. Il prezzo pagato dall’agricoltore è concordato sottoscrivendo delle lettere di intesa fra il consorzio (in veste dei soci) e le compagnie che operano in Italia.

In termini di difesa passiva, le polizze parametriche sono una valida opportunità. Giovanni Casadio di Area Broker & QZ ha rimarcato come possano essere utili nei nuovi scenari assicurativi, infatti «si basano sull’andamento dell’indice climatico e non sul danno. La disponibilità del dato relativo all’indice climatico (che è attualmente in tempo reale) e la totale assenza di perizia del danno fanno sì che il risarcimento avvenga in tempi molto ridotti, al massimo 30 giorni dalla data di rilascio dell’indice climatico: sono pertanto strumenti indispensabili ed economicamente sostenibili».

Sulla difesa attiva è intervenuta Giuseppina Felice, responsabile del settore competitività delle imprese e sviluppo dell’innovazione della Regione Emilia-Romagna. «Non è più sufficiente essere un buon agricoltore – ha dichiarato – ma bisogna sapere gestire il rischio. Bisogna intervenire facendo prevenzione. I dati meteo e i dati sull’andamento atmosferico ci permettono, con l’ausilio di moderne applicazioni, di agire in anticipo per fronteggiare gli effetti del clima. Di estrema rilevanza è investire in strumenti, infrastrutture e tecnologie per la difesa delle produzioni».

La Regione Emilia-Romagna ha finanziato con il PSR 2014-2022 (Focus area P 3B), misure specifiche di prevenzione, quali reti anti-cimice, impianti antigelo e anti-brina e la prevenzione delle frane». Inoltre, gli interventi finalizzati alla protezione attiva delle produzioni hanno goduto di una ammissibilità con priorità di intervento settoriale (sui bandi attuativi del tipo di operazione 4.1.01 – investimenti in aziende agricole – approccio individuale e di sistema). Poi l’accento sulla programmazione futura 2023-2027: «L’alluvione ha sparigliato le carte. Così lo stanziamento è aumentato da 10 milioni iniziali a 16 milioni. Adesso si spera di fare ancora meglio, attivando una misura di solidarietà tra Regioni».

Oscar Scalmana, presidente di Agridifesa Italia, si è soffermato sul ruolo e la funzione che possono svolgere i fondi mutualistici per supportare le aziende contro gli effetti dei cambiamenti climatici. «I fondi sono un patrimonio a servizio degli agricoltori, durano almeno 5 anni. In questo modo il Mipaaf ha voluto colmare il gap del sistema assicurativo classico (i fondi ricevono un contributo da parte della UE pari al 70% mentre il restante è composto da contributi privati). Oltre al fondo mutualistico c’è il fondo sulla stabilizzazione del reddito (IST), che mira ad assicurare il reddito dell’agricoltore».

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE