Ci sono imprenditrici che hanno lasciato un segno indelebile nel settore dove hanno lavorato. Tra queste, nel settore ortofrutticolo, un posto di primo piano è occupato senza dubbio da Danila Bragantini (nella foto), scomparsa il 29 maggio del 2014. Veronese doc, originaria di Grezzana, classe 1951, Bragantini è stata una pioniera nel settore, capace di affrontare le nuove sfide lanciate da un mercato sempre più globale e competitivo.
La sua competenza e determinazione l’ha portata a ricoprire il ruolo di vicepresidente nazionale di Aneioa, l’associazione nazionale degli esportatori e importatori ortofrutticoli e agrumari, dal 1998 al 2005, e poi di Fruitimprese nazionale, dal 2009. Ha mosso i suoi primi passi nella ditta di famiglia, la Bragantini Marco e Figli srl, azienda che opera nel settore ortofrutticolo dal 1922, e di cui, a 28 anni, ha assunto il ruolo di responsabile commerciale per l’estero per poi dirigerla dal 1987 in poi.Promotrice del marchio «Orti di Giulietta» fondato nel 1992, Bragantini si è sempre spesa in particolare per l’ortofrutta veronese e veneta, anche attraverso la presidenza dell’associazione imprese ortofrutticole della Regione Veneto, già Assever, oggi Fruitimprese Veneto.
L’associazione nazionale «Donne dell’ortofrutta» nel 2019 ha creato un premio nazionale – intitolato proprio alla memoria dell’imprenditrice scaligera – a cui concorrono donne che sono state in grado di innovare nel settore ortofrutticolo sotto diverse forme e che ogni anno vengono premiate in occasione dell’evento itinerante «Protagonisti dell’ortofrutta italiana», organizzato dal Corriere Ortofrutticolo, storico mensile di settore edito da Gemma Editco di Verona.
Il testimone di Danila Bragantini è stato raccolto dal figlio Stefano Pezzo, a sua volta imprenditore veronese che oggi è a sua volta presidente di Fruitimprese Venet
«Mi riempie di orgoglio sapere che tante persone, a distanza di tanto tempo, spendono parole di stima per mia mamma, riconoscendo con affetto e senso di gratitudine l’impegno profuso nella sua vita a favore del mondo imprenditoriale ortofrutticolo», afferma Pezzo. Bragantini è rimasta presente nel ricordo di molti con il suo esempio di donna competente e determinata, piena di entusiasmo per il suo lavoro e per il mondo dell’ortofrutta a cui ha dedicato la vita, insieme ai fratelli Giuseppe e Angelo nell’azienda di famiglia, oltre che a livello nazionale.
«Porto come me i valori che ha saputo trasmettermi con il suo agire: il confronto tra le varie realtà imprenditoriali, il fare rete, la conoscenza del proprio lavoro e dell’impegno per la tutela della filiera, in un’ottica di responsabilità d’impresa oggi imprescindibile».
Bragantini era sempre a stretto contatto anche con gli agricoltori locali, a partire dai produttori di ciliegie veronesi, con cui determinava i prezzi. Proprio sulle ciliegie Pezzo ricorda come quest’anno la campagna sia segnata dalle piogge e temporali a macchia di leopardo delle ultime settimane che ha influenzato negativamente la partenza della stagione nel Veronese. «Speriamo il meteo migliori perché notiamo molta richiesta sia dall’Italia che dall’Europa anche per le problematiche legate sempre al clima che si stanno riscontrando anche in altri areali», osserva Pezzo. «Le ciliegie dei monti Lessini sono richieste specialmente per le varietà storiche come Le More di Verona ma anche le più recenti come Kordia».
Emanuele Zanini