Con un valore di circa 800 milioni di euro nel primo semestre 2015 l’export dei derivati del pomodoro continua a crescere, facendo registrare il segno positivo sia in valore che in volume per tutti i derivati, con un aumento complessivo del 5,8% in volume e 8,7% in valore, rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
A rilevarlo sono i dati Istat relativi al primo semestre 2015, diffusi dall’ANICAV, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali che, con 110 aziende associate in 12 Regioni, è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo.
Il prodotto più amato all’estero si conferma il pelato, intero e non intero, che rappresenta il 48,3% di tutto l’export dei derivati del pomodoro.In confronto al primo semestre del 2014, il pelato ha registrato un aumento del 2,7% in volume e dell’1,5% in valore. Oltre confine, aumenta anche la passione per i pomodori non pelati, interi e non interi, che rappresentano il 16,7% dell’export complessivo (+17% in volume e +13,2% in valore rispetto al I semestre 2014), per la passata (16,5%), per cui si registra un aumento del 9,4% in volume e del 15% in valore, e per il concentrato, che costituisce invece il 18,5% delle esportazioni e registra un aumento dell’1,7% in volume e del 14% in valore.
“Questi dati – afferma il presidente di Anicav Antonio Ferraioli – testimoniano che anche in un periodo di crisi i consumatori scelgono la qualità del nostro ‘made in Italy’. Ed è proprio sulla tipicità di prodotti come pelati, polpa, passata e pomodorini che dobbiamo puntare per continuare ad aumentare l’export e promuovere la qualità della dieta mediterranea oltre i nostri confini”. Tra i principali Paesi di destinazione, la Germania si conferma in testa alle esportazioni con una quota del 19%; seguono Regno Unito (15%), Francia (7,7%) e Stati Uniti (6%). Il Giappone conquista il quinto posto, con una quota del 5,8%. Un aumento delle vendite all’estero si rileva anche per ortaggi e legumi conservati o preparati, di cui l’ANICAV rappresenta la quasi totalità delle industrie private: nel primo semestre 2015 si rileva un incremento in volume del 7,7%, rispetto al primo semestre 2014, per un totale di 249.270 tonnellate e un aumento in valore del 7,8% per un totale, ad oggi, di 274,17 milioni di euro.
“Analizzando i dati import-export – dichiara il direttore di Anicav Giovanni De Angelis – vediamo che se da un lato la quantità di concentrato importato è in aumento (poco più di 98.000 tonnellate importate nel I semestre 2015), dall’altro l’export vale circa il doppio (176.595 tonnellate)”.