DEI FORUM INTERNAZIONALI INCONCLUDENTI NE ABBIAMO PIENE LE TASCHE

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Ha senso riunire a Milano oltre 115 Paesi, più di 50 ministri, 370 delegati, 27 Stati che non partecipano all’Expo come Pakistan, Sudafrica o Australia per una due-giorni di dibattito sulla Carta di Milano per concludere che “abbiamo contribuito a rendere più consapevole l’opinione pubblica, i visitatori che attraversano i viali di questa Expo, e a porre in evidenza che la lotta alla fame, la lotta alla povertà sono grandi questioni di cittadinanza e di civiltà”? (parole del ministro Martina).

A parte i costi di questi Forum internazionali (che comunque ricadono sull’Erario, quindi sui contribuenti) c’è da chiedersi che senso abbia riunire centinaia di delegati da centinaia di Paesi per proporre quattro sfide: nuovo rapporto tra ecologia e agricoltura; sostegno al reddito degli agricoltori familiari; innovazione per i piccoli produttori; regole forti per mercati più giusti. Tutti d’accordo , ovviamente, come, ovviamente, tutto resterà sulla carta. Non si riesce ad andare d’accordo e a combinare niente in Europa , dove i membri sono 28, figuriamoci mettendo assieme 142 paesi . Un gigantesco frullato di aria nobilissima , ma altrettanto fritta. Di questi rituali, di queste liturgie planetarie in cui tutti fingono di andare d’accordo, si stringono la mano , fanno photo oppurtunity, poi ognuno torna a casa sua e chi s’è visto s’è visto, penso che ormai ne abbiamo le tasche piene come della politica politicante, inconcludente, dall’Europa all’Italia, dove ormai meno della metà dell’elettorato va a votare. Ormai la politica si limita a fare annunci e a dire che i problemi sono difficili da risolvere… Bella scoperta, ma i politici sono pagati (e profumatamente ) per risolverli i problemi non per divagare.

Forum a parte, leggiamo su Italiafruit News che “oggi solo 1 miliardo di euro rispetto ai 40 totali messi a disposizione dalla Pac sono destinati all’ortofrutta, nonostante sia ormai assodato il ruolo chiave di frutta e verdura nel miglioramento del benessere degli individui e nella riduzione dei costi pubblici dei Paesi Ue destinati alla sanità”. Ecco vorremmo vedere un forum europeo su questo argomento, che rivela una realtà abbastanza preoccupante , che riguarda un grande comparto economico e la vita e il benessere di tutti noi. E che suona come una dichiarazione di fallimento di tutte le politiche messe in atto dal Sud Europa in difesa delle sue produzioni e per fare azioni di lobby sui centri decisionali di Bruxelles. Dove, guarda caso, i settori più foraggiati sono quelli di carne e latte, vicini agli interessi dei paesi forti del Nord, ma non propriamente simboli di corretta e sana alimentazione. Occupiamoci di più, per favore, di cose concrete, che riguardano la vita di imprese e cittadini, e meno di “lanciare sfide” che lasciano il tempo che trovano.

Lorenzo Frassoldati

direttore del Corriere Ortofrutticolo

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