Per Marco Eleuteri, amministratore delegato dell’Op Armonia, non ci sono più dubbi (se ce ne fossero mai stati): la campagna clementine 2019/2020 sarà ricordata come quella della definitiva “debacle” della varietà Comune, non più in grado di arrivare in buone condizioni oltre la metà di dicembre.
“Non si tratta certo di una sorpresa, infatti il cambio climatico in corso da tempo impone, agli operatori che non l’avessero già fatto, di fare scelte non più rimandabili per un rinnovamento varietale degli impianti produttivi, sostituendo la varietà Comune – che ancora oggi rappresenta circa il 90% della produzione clementicola nazionale – con varietà più precoci e più tardive. Solo così sarà possibile stare sul mercato da ottobre a marzo, al pari dei nostri competitors internazionali, in primis gli spagnoli, che hanno intrapreso questo percorso di rinnovamento almeno dieci anni prima di noi”, afferma senza giri di parole Eleuteri.
“La situazione produttiva attuale appare particolarmente critica soprattutto a partire dalla metà di dicembre, da quando, cioè, la varietà Comune inizia a non presentare più condizioni qualitative soddisfacenti per un mercato sempre più globalizzato e con sempre più alternative varietali che hanno reso il nostro Paese nel tempo, da esportatore ad importatore netto di clementine, con la Spagna, tanto per fare un esempio, che da nostro principale competitor sui mercati internazionali, oggi è diventato il nostro maggior fornitore, il che dovrebbe preoccupare e non poco tutti gli operatori di settore. È chiaro che il cambio sarà epocale, chi non si adeguerà rischia seriamente di uscire dal mercato”, afferma ancora l’imprenditore a capo dell’OP campana.
“Purtroppo, per ciò che riguarda le clementine, gli investimenti in ricerca e sviluppo nel nostro Paese, sono stati molto ridotti negli ultimi anni, come è emerso anche dall’ultimo WorkShop organizzato dal Crea-Ofa di Acireale, il maggior istituto di ricerca in agrumicoltura del nostro Paese, lo scorso 15 dicembre. Al momento, infatti, esiste un solo programma di miglioramento genetico della clementine italiana, avviato nel 2017, e finanziato interamente dalla Op Armonia, un programma coordinato dall’agronomo calabrese Francesco Perri, che ha già prodotto un primo grande risultato, la Clementine Perrina ®, una mutazione spontanea della varietà Comune, con maturazione a partire dalla seconda metà di dicembre, che grazie a questo programma pubblico-privato è stata risanata, ed è oggi, dopo aver avviato il processo di ottenimento di privativa internazionale presso il Cpvo, in corso di moltiplicazione”.
La Op Armonia, dopo un primo impianto di 20 ettari, ha in progetto di realizzarne altri 80 nel corso dei prossimi due anni per raggiungere una produzione che a pieno regime dovrebbe raggiungere i 40.000 quintali. Ma non si tratta dell’unico investimento produttivo realizzato dall’OP campana, che al tempo stesso ha chiuso un accordo con l’azienda spagnola Eurosemillas, titolare di diritti di moltiplicazione della varietà Tang-Gold, mandarino apireno che matura tra febbraio e marzo, di cui sono stati realizzati impianti per circa 20 ettari, ed altrettanti saranno realizzati nel 2021.
“In questo modo”, afferma Eleuteri, “saremo sul mercato con una clementine tradizionale dall’elevato profilo gustativo, e particolarmente apprezzata dai consumatori italiani, fino all’inizio di febbraio, per poi passare dalla prima decade di febbraio al mandarino della varietà Tang-Gold, che ci permetterà di arrivare con un ottimo soft-citrus apireno e easy-pealer fino alla fine di marzo. Per noi si è trattato di uno sforzo enorme in termini di risorse finanziarie investite in questi ultimi 4-5 anni – prosegue Eleuteri – ma sapevamo che non potevamo fare diversamente se volevamo restare su un mercato che probabilmente vedrà ridursi drasticamente nei prossimi anni il numero dei players competitivi sul mercato. Perché se questo è un momento di drammatica crisi del settore clementicolo, al tempo stesso proprio in momenti come questo, ci sono opportunità altrettanto grandi. Inoltre grazie al progetto dì breeding in corso con il Crea-Ofa, abbiamo buone possibilità di entrare in un mercato mondiale in grande fermento ed ad alto valore aggiunto, quale appunto quello delle varietà vegetali di agrumi, su cui abbiamo buone possibilità di affermarci con i soft citrus easy pealer pigmentati, che rappresentano l’obiettivo principale del nostro progetto di ricerca, e che potrebbero restituire all’Italia un ruolo di primo piano nell’agrumicoltura mondiale”.
Per quanto riguarda i numeri della campagna, nonostante le difficoltà generali, OP Armonia dovrebbe raggiungere l’obiettivo prefissato dei 70 mila quintali di prodotto commercializzato. La varietà Comune terminerà a metà gennaio, poi si passerà ad Hernandina dalla seconda metà di gennaio a metà febbraio e si terminerà poi con Tang-Gold da metà febbraio all’inizio di marzo.
Il fatturato della OP Armonia supererà quest’anno i 24 milioni di euro, con una crescita del 20% sull’anno precedente. “Da evidenziare il risultato della nostra linea Premium DolceClementina, che con quasi 2,5 milioni di cestini venduti rappresenta circa il 50% dell’intero fatturato dell’OP relativo alle Clementine, in crescita per il quinto anno consecutivo. È chiaro che in questo scenario produttivo, la prima ad avvantaggiarsi del progressivo miglioramento qualitativo delle nostre produzioni, sarà proprio la nostra linea Premium DolceClementina, dove inseriremo progressivamente tutte le nuove produzioni, con un innalzamento della qualità media, il che ci fa ben sperare anche sul futuro buon andamento di questa linea, che anno dopo anno fidelizza un numero crescente di consumatori”.
Nella foto Marco Eleuteri con un grappolo della nuova varietà Perrina, raccolto il 15 dicembre scorso