DANIMARCA: NEL 2010 BIOLOGICO QUASI UN QUARTO DELL’ORTOFRUTTA CONSUMATA

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Di tutti gli alimenti venduti in Danimarca, più del 7% sono biologici – (prodotti coltivati senza pesticidi o fertilizzanti chimici di sintesi, che non contengono sostanze geneticamente modificate,e non sono trattati con additivi chimici). Nel 2010 quasi un quarto della frutta e della verdura consumate nel Paese nordeuropeo era biologico.

Le vendite annuali di prodotti alimentari biologici ha toccato i 670 milioni di euro, secondo la Confagricoltura danese (Landbrug & Fødevarer). E questo numero è destinato a salire. Il governo si è posto l’obiettivo di offrire presso le mense del settore pubblico, tra cui scuole, case di cura ed uffici – il 60% di prodotti biologici entro il 2020.

"Si tratta di un obiettivo ambizioso che potrebbe avere un grande impatto sul consumo totale di sostanze organiche, dato che il totale delle mense pubbliche serve circa mezzo milione di pasti ogni giorno. Il settore pubblico dovrebbe essere un motore per la domanda e per il passaggio agli alimenti biologici", sostiene il ministro, Mette Gjerskov (Socialdemokraterne), dichiarandolo alla rivista “Økologisk” (Biologico).

Un altro fattore che potrebbe fare aumentare le vendite di prodotti biologici nel breve termine, è il recente scandalo che ha coinvolto centinaia di agricoltori che hanno usato pesticidi e fertilizzanti illegali. La crescente domanda per i prodotti biologici, da carote e lattuga, fino a frutti tropicali e cibi pronti, ha comportato un´alta crescita di questo settore commerciale in Danimarca.

I danesi che hanno coltivazioni biologiche, hanno triplicato le loro esportazioni, per lo più in altri Paesi dell’UE – tra il 2006 e il 2010. Le importazioni di frutta esotica, frutta e verdura biologica, così come cereali biologici, mangimi e bevande – vengono in gran parte dai Paesi Bassi, Germania e Italia.

Con il nuovo accordo USA-UE sul commercio di prodotti biologici, alcuni di questi prodotti potrebbero acquisire buone quote di mercato a condizione che i loro prezzi siano competitivi con quelli dei produttori europei. Molti, come Kirsten Jensen, Team Leader della Confagricoltori danese, sostengono che la spedizione di frutta, verdura e carni biologiche attraverso l’oceano non sia affatto ecologico, sostiene. Anzi Jensen ha ribattuto che è spesso la soluzione migliore per l’ambiente se i consumatori richiedono prodotti non locali e non di stagione. Se si producono pomodori in Danimarca nel periodo invernale, è di conseguenza necessario utilizzare moltissima energia per il riscaldamento. In tale caso, può essere meglio dal punto di vista ambientale importare questo prodotto da un paese caldo. L’uso di energia per i trasporti sará molto minore rispetto alla produzione

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