Dai fasti degli anni Sessanta al ruolo di comprimario (o quasi )di oggi. I volumi di export di frutta dell’Italia da oltre sessant’anni sono in costante declino. A dirlo sono i numeri. Secondo i dati diffusi da Fao, dal 1961 al 2022, e ripresi in un’interessante “timeline” sviluppata da Ranking Royals su facebook, l’Italia nel 1961 era di gran lunga il più grande esportatore di frutta al mondo con 1.855.976 tonnellate di prodotto inviato all’estero. La Spagna, all’epoca, era ancora distante a 1.474.765 tons, seguita da Stati Uniti (1.224.609 t) ed Ecuador (1.100.038 t). La situazione rimane pressoché stabile negli anni successivi fino al termine del 1969 quando la Spagna supera il Belpaese con poco più di 1.900.000 tons. Nei due anni successivi l’Italia si riprende momentaneamente lo scettro superando 2 milioni di tonnellate di frutta esportata. Poi nel 1972 la Spagna prova l’allungo, ma il Belpaese tiene e risupera il suo storico competitor nel 1974 a oltre 2,2 milioni di tons inviata all’estero. Nel 1979 il campione dell’export ortofrutticolo diventano gli Stati Uniti, con Italia e Spagna sempre sul podio. Le tre nazioni si scambiano continuamente di posizioni nei primi anni Otttanta. Nel 1985 la Spagna stacca la concorrenza superando di slancio 3,3 milioni di tonnellate esportate. Nel 1990 l’Italia si ritrova quarta superata anche dall’Ecuador.
L’inizio del declino
Negli anni successivi la Spagna rimane poi saldamente in testa con l’Italia che perde peso fino ad essere sopravanzata anche dalla Cina e perfino dal Costa Rica nel 2003 attorno alla soglia dei 3 milioni di tonnellate di frutta. Il crollo si fa ancora più pesante negli anni successivi: nel 2007 l’export italiano finisce ottavo nel ranking mondiale, con gli esportatori spagnoli sempre in testa. Tra il 2016 e il 2019 un’altra retromarcia, con il Belpaese fuori dalla top ten e superato da nazioni come Filippine, Messico. Turchia e Guatemala. I volumi esportati dall’Italia si stabilizzano attorno ai 3-3,5 milioni di tons, mentre altri Paesi corrono di più con la conseguente caduta verticale. Nel 2022 siamo finiti quindicesimi con 3,4 milioni di tons di frutta esportate dietro anche a Egitto e Thailandia, mentre sul podio oltre alla Spagna regina con oltre 8 milioni di tonnellate di frutta esportata, c’erano Ecuador (7,5 milioni di tons) e Paesi Bassi (5,6 milioni t).
Nel 2023 il mercato mondiale della frutta valeva 594 miliardi di dollari, con una stima di 125,7 miliardi di dollari in questa prima parte di 2024 a valore per quanto riguarda l’export e un import di 128,4 miliardi di dollari.
Nei prossimi anni riuscirà l’Italia a scalare nuovamente qualche posizione? Per farlo serve cambiare passo.
Emanuele Zanini