DAL LIMONE D’AMALFI AL POMODORO SAN MARZANO: OLTRE 1.200 ALIMENTI A RISCHIO ESTINZIONE A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

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Il cibo italiano, così come lo conosciamo, potrebbe subire drastici cambiamenti in futuro secondo le ultime proiezioni climatiche. Di questo tema ha parlato di recente Luca Mercalli, massimo esperto di climatologia e presidente della Società Meteorologica Italiana, che ha messo in guardia l’Italia sulla vulnerabilità del Paese alla crisi climatica.

Interessato all’argomento, il team di BonusFinder Italia, ha analizzato oltre 1.200 prodotti alimentari provenienti da tutta Italia per scoprire quali sono gli alimenti più a rischio di estinzione a causa degli effetti del cambiamento climatico. Sono state inoltre ottenute proiezioni climatiche per valutare quale regione ha i prodotti a piú alto rischio di estinzione.

Il Piemonte è la regione italiana con il maggior numero di prodotti alimentari a rischio di estinzione con un punteggio di rischio di 9,24/10 e 133 alimenti a rischio. Entro il 2040, la temperatura media nella regione rischia di aumentare di oltre un grado, con precipitazioni medie destinate a diminuire di sette millimetri, il più alto nello studio. Le razze animali potrebbero scomparire a causa dei cambiamenti climatici e avere un impatto sulla produzione di formaggi come il brös, la robiola e la gioda, oltre a mettere a rischio salumi come la mortadella della Val d’Ossola e frutti come la fragola di Tortona.

Segue al secondo posto la Lombardia con un punteggio di rischio di 7,67/10 e 90 alimenti a rischio. Entro il 2040, il pesce, gli animali, gli ortaggi, la frutta, i derivati del latte e persino i vitigni saranno tutti a rischio estinzione, secondo i dati, e la produzione di alimenti come lo stracchino, l’uva Lambrusco e la patata bianca di Como potrebbe scomparire.

Al terzo posto c’è la Campania, anch’essa a grande rischio con un punteggio di 6,86/10 e 100 prodotti alimentari in pericolo. I deliziosi limoni della Costiera Amalfitana, che non sono solo una delizia culinaria, ma anche un ingrediente chiave nella produzione del Limoncello, rischiano l’estinzione insieme al pomodoro San Marzano e al salame napoletano, famosi in tutto il mondo.

L’Umbria, sul lato positivo per così dire, è la regione italiana meno a rischio con un punteggio di 1,93/10 e 17 prodotti alimentari a rischio. Anche se il rischio è piccolo rispetto ad altre regioni italiane, si prevede che l’Umbria avrà un aumento della temperatura di quasi un grado entro il 2040 che potrebbe avere un impatto sulla produzione alimentare e sulla fauna locale. Il fagiolo del Trasimeno, oggi quasi scomparso, e la Ricotta della Valnerina rischiano l’estinzione definitiva.

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