Spedizioni verso Medio ed Estremo Oriente a rischio o addirittura bloccate a causa della crisi nel Mar Rosso, dove non si fermano gli attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen – armati dall’Iran – contro navi mercantili, in particolare nel Canale di Suez, dove molte compagnie marittime hanno sospeso le rotte commerciali per timori di nuovi attacchi terroristici.
Le esportazioni italiane interessate – secondo dati Fruitimprese – sono così ripartite: per quanto riguarda il Medio Oriente nell’area si esportano 350 mila tonnellate di ortofrutta, per un valore di 400 milioni di euro. Il prodotto principale è la mela, inviata in particolare verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi.
In India e Sud Est Asiatico arrivano 120 mila tonnellate di frutta e verdura Made in Italy, con 100 milioni di euro a valore, soprattutto mele e kiwi.
Potenzialmente, si evince dai dati Fruitimprese, il danno arriverebbe a 500 milioni di euro, a cui si devono aggiungere le ripercussioni causata da 150 mila tons di prodotto di altri Paesi europei che rimarranno sul mercato ma soprattutto per il pericolo che le produzioni di altri due competitors come Turchia ed Egitto, specialmente con gli agrumi, inflazionino il mercato europeo. Per queste destinazioni, fanno sapere da Fruitimprese, non c’è alternativa valida al Canale di Suez, né in termini economici né logistici. (red.)