“Apprezzamento e sostegno al ministro che assieme ai colleghi francesi e spagnoli sta sollecitando il commissario Ciolos a dare il via libera ad un intervento europeo straordinario di ritiro dal mercato di una parte della produzione sottopagata per riallineare offerta e domanda (leggi news). Occorre però che il ritiro avvenga nei prossimi giorni. A fine campagna, come avvenne nel caso Escherichia coli, sarebbe del tutto inutile".
"Per questo proponiamo di usare sistemi operativi da subito e ampiamente collaudati. Ogni giorno perso provocherebbe ulteriori danni irreparabili”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni (nella foto) che allo scopo ha avanzato per iscritto una precisa proposta al ministro Maurizio Martina. “Confidando sull’accoglimento da parte dell’Unione europea della richiesta di utilizzo del fondo di riserva”, l’assessore ha chiesto al ministro di farsi promotore presso la Commissione europea di una modalità di intervento basata su meccanismi di immediata attuazione evitando, appunto, l’esperienza negativa delle misure che furono prese in occasione della crisi generata dall’“Escherichia coli”.
Per questi motivi la proposta verte sull’utilizzo di misure di ritiro attualmente in uso nell’ambito della Ocm di comparto con le seguenti integrazioni: raddoppiare le risorse destinate alla gestione delle crisi, attualmente fissate allo 0,5% del fondo di esercizio e al 5% dei quantitativi prodotti; apertura del sistema di ritiro ai produttori non associati alle Op attraverso un fondo dedicato (almeno 20 milioni di euro a livello europeo); gestione dei ritiri dei produttori non associati attraverso le Op con funzione di centro di raccolta; conferma dei prezzi di intervento dei ritiri uguali per tutti i produttori, soci e non soci di Op, e negli importi definiti dall’Ocm di comparto.