CRISI FRUTTA ESTIVA, A BRUXELLES ANCORA UN NULLA DI FATTO

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Niente da fare. Ancora una volta la crisi della frutta estiva non sembra trovare soluzione. Ieri pomeriggio a Bruxelles la situazione non si sbloccata. La commissione Ue e i referenti dei cinque Paesi produttori membri dell’Unione europea, Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia si sono incontrati senza però trovare un accordo.

Domani, venerdì 8 agosto, dovrebbe esserci sul tema un’ulteriore riunione tra la commissione e i vertici del Copa Cogeca, dove potrebbe essere inserito all’ordine del giorno anche il blocco da parte delle Russia delle importazioni ortofrutticole europee.

Tutto rimandato ancora una volta insomma, nonostante gli appelli delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Nei giorni scorsi il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, assieme ai suoi omologhi di Francia e Spagna, aveva inviato una lettera al commissario europeo Dacian Ciolos per chiedere un intervento urgente. Paolo De Castro, coordinatore S&D della Comagri del Parlamento Ue, ier aveva dichiarato al Corriere Ortofrutticolo: “Le risorse e le condizioni per intervenire ci sono. Ora serve che il commissario Ciolos abbia l’energia e l’attenzione necessarie per sostenere la grave crisi che ha colpito il settore della frutta estiva. Ma deve fare presto, altrimenti rischia di essere troppo tardi”. Per De Castro si potrebbe utilizzare attraverso la Pac il fondo anti-crisi da 2,5 miliardi di euro in sette anni creato ad hoc per tutto il settore agricolo, per gravi congiunture non causate dagli agricoltori (leggi news completa). In molti si chiedono: perché l’Ue non interviene?

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