La crisi dei consumi colpisce duro. E la responsabilità, a detta di Dino Abbascià (nella foto), presidente nazionale Fida-Confcommercio è da attribuire, tra le altre cose “a una serie di scelte politiche demagogiche e sbagliate come quella di far nascere i mercati dei contadini, che da una parte rappresentano l’ennesimo aiuto di stato all’agricoltura.
Dall’altro – spiega Abbascià – creano una concorrenza sleale e fuori da ogni controllo per i negozi specializzati e i mercati regolari”.
Parole dure, quello del leader dei dettaglianti della principale organizzazione del terziario di mercato, secondo cui “l’unica terapia per uscire dalla crisi è quella di puntare sulla professionalizzazione dei dettaglianti, che sempre di più devono imparare a gestire i propri negozi come vere e proprie aziende, prestando particolare attenzione al controllo di gestione, ma anche all’inserimento di nuovi servizi per il consumatore, il quale, nell’ultimo decennio è notevolmente cambiato: famiglie sempre meno numerose, single, nuove abitudini di consumo caratterizzano il panorama odierno. E non si può non tenerne conto”. (M.A.)
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