La conferma di una settimana fa di una fiera in presenza, con tutte le precauzioni possibili (accessi solo a persone vaccinate o guarite) e la bravura del nuovo manager di progetto Kai Mangelberge saranno sufficienti a far vincere a Fruit Logistica 2022, in programma dal 9 all’11 febbraio, la sfida del Covid?
Le notizie che nelle ultime 48 ore arrivano dalla Germania sono poco rassicuranti e parlano di un’epidemia in pieno rilancio. In un solo giorno sono stati individuati 65 mila nuovi casi e le terapie intensive si stanno riempiendo al punto che la Germania sta pensando di esportare malati in altri Paesi. Il presidente del Koch Institute di Berlino, responsabile del controllo e della prevenzione delle malattie infettive: “Se non facciamo qualcosa sarà un Natale terribile”. E Angela Merkel: “La situazione è drammatica”.
Tuttavia il settore italiano dell’ortofrutta, che in Fruit Logistica riconosce l’appuntamento clou dell’anno, a Berlino ci vuole andare: risulta da un veloce sondaggio che abbiamo compiuto oggi tra alcuni importanti e tradizionali espositori della prima fiera di settore al mondo. Restrizioni sì, massima attenzione pure, ma saltare anche quest’anno Fruit Logistica sarebbe – sostengono – un danno per l’ortofrutta e per tutta la filiera. Un danno enorme.
“Dobbiamo lavorare” dicono con rabbia gli imprenditori più legati al mercato tedesco e quelli che già avevano organizzato o stavano finendo di organizzare il proprio calendario di incontri a Berlino.
Le festività di Natale e Capodanno saranno decisive per capire cosa potrebbe succedere dopo. Intanto l’Italia tiene le porte aperte alla speranza: Fruit Logistica s’ha da fare.