CORONAVIRUS, VIA LIBERA DELL’UE AL QUADRO TEMPORANEO SUGLI AIUTI DI STATO

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Via libera definitivo della Commissione europea al nuovo quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, per consentire agli Stati membri di utilizzare la piena flessibilità prevista dalle norme per sostenere l’economia nel contesto dell’epidemia di Coronavirus. “Il quadro temporaneo consente agli Stati membri di garantire che sia disponibile liquidità sufficiente per le imprese di ogni tipo e di preservare la continuità dell’attività economica durante e dopo lo scoppio dell’epidemia”, scrive Bruxelles. La Commissione lo ha adottato ufficialmente nei giorni scorsi.

“L’impatto economico dell’epidemia è grave. Dobbiamo agire rapidamente per gestire l’impatto il più possibile. E dobbiamo agire in modo coordinato. Questo nuovo quadro temporaneo consente agli Stati membri di utilizzare la piena flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l’economia in questo momento difficile”, ha detto la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, responsabile della concorrenza, Margrethe Vestager (nella foto). Il quadro temporaneo di aiuti di Stato è basato sull’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e riconosce che l’intera economia dell’Ue sta vivendo un grave disturbo. Per contrastarlo, prevede diversi tipi di aiuti. Ci sono sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali selettive e pagamenti anticipati: gli Stati membri saranno in grado di istituire regimi per concedere fino a 800.000 euro a una società per far fronte alle sue urgenti esigenze di liquidità. Un altro aiuto consente agli Stati di fornire garanzie alle banche perché continuino a fornire prestiti ai clienti che ne hanno bisogno. Poi ci sono prestiti pubblici sovvenzionati alle imprese. E poi ci sono quelli alle banche, ovvero “Salvaguardie per le banche che convogliano gli aiuti di Stato all’economia reale”. La Commissione precisa che “alcuni Stati membri prevedono di sfruttare le capacità di prestito esistenti delle banche e di utilizzarle come canale di sostegno alle imprese, in particolare piccole e medie. Il nuovo quadro chiarisce che tali aiuti sono considerati aiuti diretti ai clienti delle banche, non alle stesse banche, e fornisce indicazioni su come garantire una distorsione minima della concorrenza tra le banche”.

(fonte: Il Messaggero)

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