COPOI: NO AL MONOPOLIO DEI CENTRI DI ASSISTENZA AGRICOLA E ALLA DEROGA NELLE PRATICHE SLEALI A COOPERATIVE E OP

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Dopo l’incontro del 22 febbraio con il sottosegretario Patrizio La Pietra, presso il ministero dell’Agricoltura, il COPOI, Coordinamento produttori ortofrutticoli italiani, in una nota firmata dal presidente Marco Dallera e dalla coordinatrice nazionale Rosa Silvana Abate (nella foto di apertura) interviene sulla questione della riforma dei CAA, Centri Assistenza Agricola, sottolinea come sia necessario “evitare che si costituisca un “monopolio” detenuto dalle associazioni maggiormente rappresentative, pregiudicando il diritto dell’agricoltore di riferirsi al proprio tecnico di fiducia. Oltretutto, la paventata riforma andrebbe a ledere il principio della libera e corretta concorrenza, presidiato da normative di rango costituzionale e comunitario, cui deve conformarsi anche il mercato delle prestazioni professionali, il cui esercizio, allo stato, risulta nello specifico settore fortemente frustato se non proprio vanificato dall’impossibilità della gestione del fascicolo aziendale da parte dei liberi professionisti. Proprio tali liberi professionisti, più delle volte, sono in diretto contatto con l’agricoltore e i piani colturali e le strategie aziendali”.

In attesa di disporre del documento ufficiale originato dall’incontro del ministro col Parlamento Europeo, “sin d’ora dichiariamo – scrivono Dallera e la Abate – netto dissenso rispetto ai punti che seguono.

1) Pratiche commerciali sleali: nel documento del ministero, si richiede di “rafforzare” le stesse. Il COPOI, chiedendo cosa significa rafforzare le pratiche chiede pregiudizialmente al Ministro Lollobrigida di modificare il decreto legislativo 8.11.2021 nella parte in cui si “concede” deroga a cooperative e/o Organizzazioni di produttori, nonostante tale deroga non fosse prevista né nella direttiva europea n. 633/2019 né dalla legge delega n. 53/2021.

2) Richiesta di equiparazione del digestato ai concimi chimici: pregiudizialmente a tale richiesta da sottoporre al Parlamento europeo, si chiede al ministro e naturalmente al governo di modificare la disciplina sull’equiparazione del digestato ai concimi chimici, reintroducendo le dovute analisi sul primo quale presupposto dell’ equiparazione, a tal stregua reintroducendo la disciplina introdotta nel 2019 e successivamente abrogata.

3) Moratoria mutui: riteniamo che questo punto si di competenza del governo nazionale e non del Parlamento Europeo.

4) Pur prendendo atto della sospensione per tutto il 2024 delle Bcaa 7 e 8, chiediamo una deroga definitiva in tal senso per tutto il periodo di vigenza dell’attuale PAC, data la grave emergenza, pari all’emergenza energetica, nel comparto della produzione agricola.

5) Grosse criticità riscontriamo relativamente agli accordi di filiera, poiché anche tale meccanismo non risulta favorevole all’imprenditore agricolo se non vien ad esso riconosciuto con legge dello Stato, il costo di produzione.

6) In merito alla misura del ricambio generazionale si richiede che le agevolazioni, ai giovani imprenditori, abbiano la durata di 8 anni anziché 5”

Sulle modifiche della PAC chieste dal ministro Lollobrigida il COPOI ribadisce “che numerose sono state le eccezioni sollevate dal COPOI alla vigente PAC 2023/2027 e al PIANO STRATEGICO NAZIONALE dell’Italia. La stessa risulta complicata, anche da un punto di vista burocratico e aggravata da “eco schemi” che non sono assolutamente sostenibili dagli agricoltori, ma soprattutto risulta inadeguata rispetto alle gravi condizioni emergenziali che il comparto sta vivendo”.

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